Pensioni, ultime notizie: possibile mini flessibilità per pensionati ed esodati?

Stefania Manservigi

28 Settembre 2015 - 16:47

Le ultime notizie in materia di pensioni parlano della possibilità di garantire la flessibilità in uscita a una platea ristretta di beneficiari. Padoan è al lavoro per trovare una soluzione, ma mancano le coperture.

Pensioni, ultime notizie: possibile mini flessibilità per pensionati ed esodati?

Si continua a lavorare sul fronte delle pensioni, in particolar modo sull’introduzione della flessibilità in uscita nella prossima Legge di Stabilità che garantirebbe la possibilità di andare in pensione anticipata a determinate categorie di soggetti.
L’ostacolo resta, tuttavia, quello delle coperture economiche che risultano essere strettissime: ecco perché in questi giorni si parla sempre più insistentemente di mini flessibilità.
L’ipotesi più accreditata, infatti, è quella che vede un’ulteriore restrizione delle categorie che potranno accedere alla pensione anticipata.
Un compito arduo quello del Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan che, a due settimane dalla messa a punto della Legge di Stabilità, si ritrova a dover risolvere i punti ancora rimasti in sospeso ossia trovare una soluzione al problema degli esodati, garantire l’estensione dell’opzione donna e rivedere la rigidità introdotta dalla riforma Fornero.

Pensioni: per Matteo Renzi non sono priorità
Essendo le coperture economiche poche e dovendo essere le stesse razionalizzate, il governo sta cercando di stabilire delle priorità per poter poi intervenire sulle diverse questioni. Per il momento la priorità dell’esecutivo sembra essere quella di diminuire la pressione fiscale: il premier Matteo Renzi, infatti, ha più di una volta annunciato l’abolizione di tasse come la Tasi e l’Imu agricola e sugli imbullonati, operazione che costerebbe alle casse pubbliche circa 4,5 miliardi di euro.

Pensioni, come trovare le risorse per la flessibilità in uscita?
Oltre alle spese che le casse pubbliche dovranno sostenere per far fronte all’eliminazione di Tasi e Imu, ci sono un’altra serie di esborsi che rendono difficile il reperimento di risorse che garantiscano l’introduzione della flessibilità in uscita.
Il Ministero dell’Economia ha infatti spiegato che:

"Alle risorse per Tasi e disinnesco degli aumenti di Iva e accise va inoltre aggiunta un’altra lunga lista di esborsi 500 milioni strutturali di adeguamento delle pensioni dopo la sentenza della Consulta, 350 milioni di ecobonus confermati da Graziano Delrio, necessario rinnovo (anche in questo caso probabilmente limitato al minimo indispensabile) dei contratti dei dipendenti pubblici, 200-300 milioni per la revisione del forfait per le partite Iva, sgravi per il Sud e probabilmente per le imprese che investono in ricerca ed innovazione, in alternativa al rinnovo, seppur parziale, della decontribuzione per i nuovi assunti".

Dove reperire dunque le risorse per garantire la pensione anticipata a determinate categorie di lavoratori in difficoltà? Renzi si affida agli introiti della voluntary disclosure che Padoan ha stimato intorno a 3 miliardi di euro. Tuttavia oltre 700 milioni verranno utilizzati già quest’anno a copertura del mancato gettito della reverse charge.

Pensioni: pensione anticipata solo per gli esodati?
Proprio a fronte della mancanza di risorse, la soluzione ipotizzata è quella di introdurre una mini flessibilità, garantendo per il momento la pensione anticipata agli esodati.

"Ci sono più opzioni aperte per affrontare il problema. Una di queste è inserire gli esodati nel nuovo possibile intervento sulla flessibilità in uscita, sul quale stiamo ragionando. E’ un sistema che costa molto, ma avrebbe dei vantaggi sociali, perché darebbe margine di scelta alle persone, garantendo libertà".

ha commentato il sottosegretario dell’Economia Pier Paolo Baretta.

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