Continua il dibattito sulle pensioni e in particolare in tema di flessibilità. Mentre i sindacati organizzano una mobilitazione, Damiano spinge sulla necessità della riforma.
In materia di pensioni continua a far discutere il tema della flessibilità.
Dopo l’annuncio del Governo che ha di fatto rimandato ogni decisione alla prossima Legge di Stabilità, i sindacati hanno organizzato una mobilitazione di protesta per il prossimo 2 aprile per sollecitare la necessità di un intervento che corregga l’eccessiva rigidità che caratterizza il sistema previdenziale a seguito della Riforma Fornero del 2011.
Sulla questione è intervenuto anche il presidente della Commissione Lavoro alla Camera Cesare Damiano, da mesi schierato con chi chiede una riforma delle pensioni che assicuri una maggiore flessibilità in uscita.
Pensioni, Cesare Damiano: "Servono interventi"
Cesare Damiano, presidente della Commissione Lavoro alla Camera, è tornato a commentare le ultime notizie in materia di riforma delle pensioni e, in particolare, la mobilitazione indetta dai sindacati che potrebbe creare pressione sul Governo per accelerare la riforma.
"Il tema delle pensioni sta tornando al centro della discussione: di questo siamo molto soddisfatti. Ci stiamo battendo da anni su questo argomento e sulle salvaguardie degli esodati"
ha commentato Damiano, che ha sottolineato anche l’importanza dell’iniziativa organizzata dai sindacati che può servire da stimolo all’esecutivo per intervenire finalmente in maniera strutturale sulla riforma Fornero.
"Il Governo è a conoscenza delle nostre proposte e ci auguriamo che possa iniziare a breve un confronto".
Secondo il presidente della Commissione Lavoro alla Camera le questioni da affrontare in materia di pensioni sarebbero ancora tante: gli esodati e la possibilità di approvare un’ottava salvaguardia, opzione donna, la questione dei precoci e dei lavori usuranti, le ricongiunzioni.
Pensioni, flessibilità: l’appoggio di Fassino ai precoci
Aumenta il fronte dei politici che si stanno schierando dalla parte di una revisione del sistema pensionistico, chiedendo una riforma delle pensioni che porti più equità e flessibilità.
Nei giorni scorsi il sindaco di Torino Piero Fassino ha dato il suo appoggio al gruppo di lavoratori precoci che hanno protestato davanti al Palazzo civico della città.
Il sindaco ha infatti deciso di ricevere una delegazione dei precoci e ha appoggiato la proposta di riforma avanzata da Cesare Damiano, che prevede per i precoci la possibilità di uscire dal lavoro con 41 anni di contributi versati indipendentemente dall’età. Senza una proposta in tal senso, infatti, i lavoratori precoci che hanno iniziato a lavorare anche prima della maggiore età, si troverebbero beffati e sarebbero costretti a lavorare fino all’età di 65/67 anni a causa dell’aumento del requisito anagrafico legato all’aumento delle aspettative di vita.
Pensioni, possibile un ricalcolo contributivo?
Sempre in merito ai trattamenti pensionistici si è parlato della possibilità di un ricalcolo contributivo delle pensioni.
Cesare Damiano ha tuttavia escluso tale possibilità:
"Non è possibile. Non si tratta di un difetto imputabile all’Inps, ma del fatto che le leggi sulla previdenza che si sono susseguite dai lontani anni ’60 prevedevano diverse modalità di calcolo".
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