Pensioni, ultime notizie: le possibili soluzioni per la pensione anticipata

Stefania Manservigi

06/10/2015

Prestito pensionistico o uscita anticipata dal lavoro a 63 anni con almeno 35 anni di contributi, sono due delle opzioni al vaglio del governo in materia di pensioni, per garantire la pensione anticipata.

Pensioni, ultime notizie: le possibili soluzioni per la pensione anticipata

Il governo è al lavoro per risolvere il nodo pensioni e, in particolare, per trovare una soluzione per garantire una maggiore flessibilità in uscita dal mercato del lavoro rivedendo quanto stabilito dalla legge Fornero e concedendo la possibilità a chi interessato di andare in pensione anticipata.
A tal proposito sono molte le indiscrezioni che circolano a riguardo: la settimana scorsa abbiamo visto quali fossero le opzioni al vaglio del governo per garantire la pensione anticipata a esodati e donne.
Di seguito vediamo quali sarebbero le ipotesi attualmente allo studio dell’esecutivo per favorire una maggiore flessibilità in uscita dal mondo del lavoro.

Pensioni, quali possono essere le soluzioni per la pensione anticipata?
Sono diverse le ipotesi al vaglio del governo per favorire l’uscita anticipata a chi si trova prossimo alla pensione.
Tra queste le più probabili sono la previsione di un prestito pensionistico per il lavoratore vicino all’età di vecchiaia a carico delle aziende e la possibilità di scegliere un’uscita anticipata a 63 anni con almeno 35 anni di contributi soggetta a penalizzazioni di circa il 3,5% per ogni anno di anticipo.
Per quanto riguarda la prima ipotesi, ossia quella relativa al prestito pensionistico, l’impresa potrebbe fare un accordo per l’uscita anticipata del lavoratore pagando i contributi fino all’accesso alla pensione.

Pensioni, uscita anticipata dal lavoro
Una delle ipotesi valutate dal governo per garantire al lavoratore prossimo alla pensione la possibilità di andare in pensione anticipata è dunque quella di una revisione delle disposizioni contenute nella Legge Fornero. Il governo vorrebbe quindi dare la possibilità al lavoratore di poter andare in pensione con 63 anni di età e 35 anni di contributi, in cambio di una penalizzazione sull’assegno pensionistico del 3,5% per ogni anno di anticipo.

Pensioni, il prestito pensionistico per andare in pensione anticipata
Più innovativa la soluzione che prevede la possibilità per un lavoratore prossimo alla pensione di andare in pensione anticipata grazie a un prestito pensionistico a carico delle aziende.
Come funzionerebbe, nella pratica, questo prestito pensionistico?
In pratica l’azienda e il lavoratore dovrebbero trovare un accordo per l’uscita anticipata di quest’ultimo, e i relativi costi sarebbero a carico sia dell’azienda che del pensionando, mentre lo Stato avrebbe solo costi residuali.
Facendo un esempio pratico, una persona che matura una pensione di mille euro al mese che dovesse lasciare il lavoro in anticipo di due anni a fronte dell’accordo su un prestito di 800 euro al mese si ritroverebbe ad avere un ’’debito’’ con l’azienda di 20.800 euro. Tale decurtazione verrebbe calcolata e scalata mensilmente dall’assegno pensionistico, in base al numero di anni in cui si percepisce la pensione.

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