Pensioni, ultime notizie: la proposta dei sindacati sulla riforma pensioni 2016

Stefania Manservigi

9 Giugno 2016 - 09:58

In vista dell’incontro del 14 giugno tra sindacati e Governo sulla riforma delle pensioni, le posizioni tra le parti sociali e l’esecutivo sembrano distanti. Ecco perché.

Pensioni, ultime notizie: la proposta dei sindacati sulla riforma pensioni 2016

La riforma delle pensioni ci sarà e rientrerà nella prossima Legge di Stabilità, come preannunciato nei giorni scorsi dal Governo.
Quello che ancora non è sicuro è quali saranno nello specifico gli interventi che l’esecutivo deciderà di adottare per garantire una maggiore flessibilità in uscita e porre rimedio alle situazioni di difficoltà create dalla Legge Fornero.
Il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti nei giorni scorsi ha fatto sapere che, nel prossimo incontro con i sindacati fissato per il 14 giugno per discutere della riforma delle pensioni, il Governo non porterà una proposta definita al fine di favorire il dialogo.
Tuttavia, in base alle ultime notizie sulla riforma delle pensioni, è risaputo che il Governo punterà soprattutto sull’Ape, ossia su una formula di pensione anticipata che prevede la stipula da parte del lavoratore di una sorta di prestito pensionistico con la banca. Ancora non sono state definite le penalizzazioni previste, anche se si pensa che possano rientrare in una forbice che va dal 6% al 24%.
I sindacati, tuttavia, non ci stanno e stanno preparando una serie di proposte da presentare al Governo che vanno in direzione contraria. Vediamole di seguito.

Pensioni, ultime notizie: le proposte dei sindacati al Governo
Ma se il Governo nella prossima riforma delle pensioni punterà tutto sull’Ape per risolvere il problema della flessibilità in uscita creato dalla Legge Fornero, quali saranno le posizioni adottate dai sindacati?
Sulla base delle ultime notizie sulle pensioni sembra che le parti sociali siano intenzionate a passare all’attacco e proporre un pacchetto di provvedimenti che vanno in direzione contraria a quella sostenuta dal Governo Renzi.
Innanzitutto i sindacati sostengono la necessità di permettere l’uscita anticipata dal lavoro almeno a 62 anni; altro punto tralasciato dal Governo su cui le parti sociali sono intenzionate ad insistere è quello che riguarda la situazione dei lavoratori precoci che chiedono l’approvazione della Quota 41 e quello che riguarda gli esodati in attesa dell’ottava salvaguardia.
Argomento di discussione sarà anche quello della previdenza complementare, con il Governo Renzi che vuole puntare sui fondi pensione ma ha aumentato la tassazione degli stessi dall’11,5% al 20%.
A non convincere totalmente i sindacati sull’Ape è il coinvolgimento delle banche: le parti sociali, infatti, chiederanno che l’unico interlocutore del lavoratore sia l’Inps.

Pensioni, Tito Boeri: dimezzare i vitalizi dei politici
Sul futuro della riforma delle pensioni e delle possibili proposte messe in campo per trovare una soluzione alle diverse situazioni di difficoltà create dalla Legge Fornero è intervenuto anche il presidente dell’Inps, Tito Boeri. Boeri, nello specifico, ha parlato della possibilità di dimezzare i vitalizi risparmiando in questo modo 200 milioni di euro, ossia una cifra pari alla spesa sostenuta dall’Istituto di previdenza per i sussidi di disoccupazione nel 2015.

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