Pensioni precoci, ultime novità: le difficoltà della Quota 41

Stefania Manservigi

10 Marzo 2016 - 09:29

Continua la battaglia dei lavoratori precoci per la Quota 41. Le ultime dichiarazioni di Renzi e Poletti sembrano però allontanare tale ipotesi.

Pensioni precoci, ultime novità: le difficoltà della Quota 41

Le ultime notizie per i lavoratori precoci non sembrano essere positive.
Nonostante continui la mobilitazione di questa categoria di lavoratori, che ha iniziato a lavorare e versare contributi in giovane età, per chiedere l’approvazione della Quota 41 che consentirebbe agli stessi di andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati indipendentemente dall’età, il Governo sembra allontanare tale ipotesi.
Le dichiarazioni del premier Renzi e quelle del Ministro del Lavoro Giuliano Poletti, pur non contenendo alcun riferimento preciso alla Quota 41, delineano delle difficoltà nell’approvazione di una riforma delle pensioni che accolga il sistema a quote proposto da Cesare Damiano e sostenuto dai precoci.

Pensioni precoci, le dichiarazioni di Renzi
A sollevare le proteste dei precoci e dei sindacati che sostengono la causa della Quota 41 sono state le dichiarazioni del Presidente del Consiglio Matteo Renzi.
Renzi non ha affrontato direttamente la questione; il premier ha infatti ribadito che il Governo sta vagliando diverse possibilità, ma che per il momento non c’è alcun impegno sulla riforma delle pensioni. La volontà è infatti quella di garantire la possibilità di andare in pensione anticipata, anche prevedendo un taglio dell’assegno pensionistico, ma con un occhio di riguardo sempre per i conti pubblici.

Pensioni precoci, le difficoltà della Quota 41
Sull’argomento è ritornato anche il Ministro del Lavoro Giuliano Poletti che, pur non facendo alcun riferimento specifico alla questione dei precoci e della Quota 41, ha spiegato quali sono le difficoltà che il Governo sta riscontrando nella progettazione di una riforma delle pensioni che garantisca pensione anticipata e flessibilità.

"In questo momento sappiamo che la legge Fornero è una legge che è stata fatta male. Non ha costruito una gradualità nell’uscita, quindi ha realizzato un grande scalone che produce una grande ingiustizia. Allora il tema è che noi oggi, di fronte a questa situazione, dobbiamo far conto del fatto che i risparmi previsti con la legge Fornero sono già dentro il bilancio italiano"

ha commentato Poletti.
Secondo il ragionamento esposto dal Ministro del Lavoro, quindi, all’interno del bilancio statale è già indicata qual è la spesa massima sostenibile per le pensioni alla luce della progressiva applicazione di quanto previsto dalla Riforma Fornero. La difficoltà dell’approvazione di una proposta come quella della Quota 41 sta proprio nel fatto che non possono essere alterati i saldi previsti dai bilanci.
I sostenitori della Quota 41, tuttavia, continuano a ritenere che il costo dell’operazione non sarebbe eccessivo e che quindi il Governo non dovrebbe avere difficoltà a trovare la copertura economica.
Un braccio di ferro quello tra precoci e Governo che non accenna quindi a fermarsi.

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