Pensioni precoci, ultime novità: il sondaggio di Renzi e la Quota 41

Stefania Manservigi

24 Febbraio 2016 - 09:11

Continuano a farsi sentire i lavoratori precoci che, rispondendo al sondaggio proposto dal premier Renzi, hanno chiesto l’introduzione della Quota 41 nella prossima riforma delle pensioni.

Pensioni precoci, ultime novità: il sondaggio di Renzi e la Quota 41

Continua la mobilitazione dei lavoratori precoci per chiedere l’introduzione della Quota 41 nella prossima riforma delle pensioni su cui deve lavorare il governo.
La nuova occasione per rivendicare i propri diritti e chiedere maggiore attenzione sul tema delle pensioni dei precoci, è stato un post su Facebook del presidente del Consiglio Matteo Renzi nel quale lo stesso ha chiesto quali dovessero essere le priorità del Governo.
I lavoratori precoci, lo ricordiamo, sono quei lavoratori che hanno iniziato a lavorare in giovane età ma, pur avendo raggiunto i requisiti contributivi che permetterebbero l’uscita anticipata dal lavoro, non possono andare in pensione perché non raggiungono i requisiti anagrafici fissati dalla Riforma Fornero.
La quota 41 permetterebbe ai precoci di poter andare in pensione al raggiungimento dei 41 anni di contributi versati.
La battaglia dei precoci sta tenendo banco negli ultimi mesi insieme a quella delle lavoratrici che si stanno battendo per Opzione donna. Entrambi i temi, infatti, sono tra i punti che dovranno essere toccati dalla riforma delle pensioni promessa dal governo.

Pensioni: il sondaggio di Renzi su Facebook, i precoci rispondono
Nella giornata di ieri il Presidente del Consiglio Matteo Renzi ha lanciato un sondaggio sulla propria pagina Facebook. Dopo aver fatto il punto del lavoro svolto nei primi 24 mesi di governo, ha chiesto ai cittadini quali sono secondo loro le priorità da affrontare e quali sono le riforme che ritengono più urgenti.
Sono stati più di ottomila i commenti di risposta al post di Renzi. La riforma più richiesta dai cittadini è stata quella delle pensioni, necessaria anche per favorire un ricambio generazionale che riduca il tasso di disoccupazione giovanile.
Sono stati molti i precoci a rispondere e a chiedere, nei commenti, l’approvazione della Quota 41. Secondo la maggioranza dei cittadini che hanno risposto al sondaggio, infatti, l’approvazione della Quota 41 non solo consentirebbe ai lavoratori che hanno già diversi anni di contributi versati alle spalle di mettersi a riposo, ma consentirebbe di liberare posti di lavoro per i giovani.

Pensioni precoci, anche i sindacati a favore della Quota 41
Negli ultimi giorni anche i sindacati si sono schierati accanto ai lavoratori precoci nella battaglia per l’approvazione della Quota 41.
In particolar modo la Uil e la Cgil hanno chiesto apertamente al governo l’approvazione della quota 41 e di una riforma delle pensioni che introduca finalmente la flessibilità in uscita dal lavoro permettendo ai lavoratori di non dover restare in servizio fino a 70 anni.

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