Pensioni, ok alla riforma dell’Inpgi. Ecco tutte le novità in arrivo

Stefania Manservigi

24 Febbraio 2017 - 17:30

Pensioni, il Ministero del Lavoro e il Ministero dell’Economia hanno dato l’ok alla riforma dell’Ingi: dall’età pensionabile al calcolo dell’assegno, ecco tutto quello che cambia.

Pensioni, ok alla riforma dell’Inpgi. Ecco tutte le novità in arrivo

Novità in vista per tutti i giornalisti iscritti all’Inpgi che vogliono andare in pensione.
Il Ministero del Lavoro e il Ministero dell’Economia hanno infatti dato l’ok alla riforma varata dal consiglio di amministrazione dell’Inpgi, l’Istituto di previdenza dei giornalisti. Diverse le novità in arrivo: dall’aumento dell’età pensionabile al sistema di calcolo dell’assegno pensionistico, sono tanti i punti della riforma che interesseranno i giornalisti che sono in procinto di andare in pensione.
Ricordiamo che l’Inpgi è un fondo sostitutivo dell’assicurazione generale obbligatoria che, essendo stato privatizzato, ha mantenuto una sua autonomia rispetto all’Inps non risentendo quindi della riforma Fornero.
Quali sono le novità in arrivo? Di seguito tutti i punti della riforma dell’Inpgi.

Pensioni, riforma Inpgi: età pensionabile e sistema di calcolo, le novità in arrivo
Le principali novità in arrivo con la riforma dell’Inpgi riguardano l’aumento dell’età pensionabile e il passaggio al sistema contributivo. Anche le pensioni dei giornalisti, dunque, non verranno più calcolate con il metodo retributivo ma con il metodo contributivo, già adottato dall’Inps.
Anche per quanto riguarda l’età pensionabile l’Inpgi si metterà al passo con l’Inps: l’età necessaria per andare in pensione verrà infatti portata a 66 anni e 7 mesi.
I giornalisti uomini dal 2017 potranno andare in pensione al raggiungimento dei 66 anni di età, che diventeranno 66 anni e 7 mesi a partire dal 2018. Diverso il discorso per le giornaliste donne: per queste ultime il requisito anagrafico richiesto sarà di 64 anni nel 2017, 65 anni e 7 mesi nel 2018 per arrivare a 66 anni e 7 mesi nel 2019.
Tutti i requisiti, in ogni caso, saranno rivisti alla luce dell’adeguamento alle speranze di vita nel 2019.

Pensioni, riforma Inpgi: pensione anticipata, cosa cambia?
Con la riforma dell’Inpgi cambiano anche le regole della pensione anticipata. Secondo le norme in vigore fino a questo momento, infatti, era possibile andare in pensione anticipata al raggiungimento dei 62 anni di età e dei 35 anni di contribuzione, con una penalizzazione del 20% chi ha da 57 a 61 anni. A partire dal 2017 cambiano le regole: resta fermo il requisito anagrafico dei 62 anni, ma sale quello contributivo. Vengono infatti richiesti 38 anni di contributi, che salgono a 39 anni nel 2018 e 40 anni nel 2019.

Pensioni, riforma Inpgi: disoccupazione e contributo di solidarietà
Con la riforma delle pensioni dell’Inpgi verrà attuata anche una stretta sull’indennità di disoccupazione erogata dall’istituto. E’ prevista, infatti, una riduzione progressiva dell’ammontare dell’indennità che sarà piena per 6 mesi, e verrà poi ridotta del 5% al mese fino al 50% fisso per gli ultimi 9 mesi sui 24 complessivi. Prevista anche l’eliminazione della maggiore contribuzione figurativa per chi esce da aziende in stato di crisi.
E’ stato inoltre riproposto il contributo di solidarietà per i pensionati, che sarà previsto per il triennio 2017/2019, e che riguarderà gli assegni di importo lordo pari ad almeno 38.000 euro.

Rimangono in vigore, invece, le regole sulle pensioni miste Inps - Inpgi. Gli iscritti Inpgi potranno continuare a cumulare gratuitamente la contribuzione versata nell’assicurazione generale obbligatoria per carriere lavorative svolte nel settore privato.
Le nuove regole scatteranno a partire dal 1° gennaio 2017: tutti coloro che hanno maturato il diritto ad andare in pensione con le vecchie regole entro il 2016 lo manterranno.

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