L’aspettativa di vita si allunga e così anche il periodo lavorativo previsto per accedere al meritato riposo concesso dalla pensione. Ma attualmente in Italia la disoccupazione ha toccato livelli mai visti negli ultimi anni e per i giovani il lavoro fisso è sempre più simile ad un miraggio. Per coloro che vogliono iniziare la propria vita previdenziale in anticipo, prima di aver firmato un vero contratto di lavoro c’è la possibilità di riscattare gli anni passati sui libri.
Il riscatto della laurea non è molto pubblicizzato sui siti delle varie università italiane, ma per ottenerlo è sufficiente rivolgersi all’INPS o alle altre casse pensionistiche dedicate ai professionisti. Ma in seguito alla riforma del lavoro del governo Monti, che prevede la pensione dopo aver raggiungo i 66 anni di età, conviene ancora il riscatto della laurea?
Riscatto della laurea
La richiesta per il riscatto della laurea può essere inoltrata da chi abbia ottenuto un titolo accademico di qualunque tipo (triennale, dottorato di ricerca, specializzazione e magistrale). Tale richiesta deve essere indirizzata all’INPS o alle altre casse pensionistiche come l’Inpgi o la cassa forense.
Restano esclusi dalla possibilità di riscatto gli anni di iscrizione fuori corso e quelli che risultano già coperti da contribuzione obbligatoria (gli studenti lavoratori con contratto regolare). Dal 2008 in poi possono inoltrare le domande per il riscatto della laurea anche gli inoccupati, per i quali è previsto un onere più leggero rispetto a coloro che hanno un contratto regolare e suddivisibile fino a 120 rate.
Il calcolo del costo per il riscatto della laurea cambia in base a diverse varianti tra cui il livello minimo imponibile annuale, il sesso e l’età del contribuente, ma è sempre deducibile dalla propria dichiarazione dei redditi con una percentuale del 19% sull’Irpef.
In generale comunque il costo per il riscatto degli anni universitari si aggira intorno ai 5 mila per ogni anno da riscattare, l’INPS sul suo sito mette a disposizione un programma per il calcolo del costo finale dell’operazione.
Come si inoltra la richiesta
Nella sezione “servizi on line” dell’INPS è possibile calcolare il costo del riscatto e inoltrare la domanda. Il contribuente, per prima cosa, deve dotarsi di PIN, poi presentare la richiesta di riscatto della laurea effettuando l’accesso ai servizi on line del sito seguendo il percorso: INPS, per tipologia di utente, cittadino, riscatto di laurea e seguire le indicazione dell’istituto nazionale di previdenza sociale.
L’INPS, inoltre, informa che il contribuente in possesso di regolare PIN può pagare il costo del riscatto direttamente on line accedendo al sito con le proprie credenziali.
Ma, dopo la riforma della pensione, conviene ancora?
Domanda apparentemente banale, ma in realtà non lo è affatto. Il punto è stabilire se il riscatto della laurea abbia ancora un’utilità per diminuire i tempi necessari al pensionamento.
Con la riforma Fornero e la stretta sulle pensioni dal 2013 in poi non sarà possibile andare in pensione prima dei 66 anni di età, a meno che non si richieda la pensione anticipata una volta raggiunti i 42 anni di contributi per gli uomini e 41 per le donne.
In generale è molto più frequente che il raggiungimento della pensione avvenga grazie all’età del contribuente che per gli anni di contributi versati. Partendo da questa premessa il riscatto della laurea, che inoltre ha un costo da non sottovalutare, appare poco utile ai fini del raggiungimento del diritto alla pensione, dal momento che il contribuente dovrà comunque aspettare di aver compiuto 66 anni di età.
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