Pensioni, Padoan: per ora nessuna manovra. Importante è minimizzare impatto per i conti pubblici

Stefania Manservigi

5 Maggio 2015 - 18:57

Il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan ha risposto in audizione alla Commissione Finanze del Senato rispondendo anche sulle intenzioni del governo in materia di pensioni dopo la bocciatura della Legge Fornero da parte della Consulta. Ecco cosa ha detto.

Pensioni, Padoan: per ora nessuna manovra. Importante è minimizzare impatto per i conti pubblici

Dopo la sentenza della Corte Costituzionale che la scorsa settimana ha bocciato l’indicizzazione delle pensioni a partire da circa 1.400 euro mensili introdotta dal Governo Monti, si aspetta la contromossa del Governo.
A tal proposito ha parlato il Ministro dell’Economia Pier Carlo Padoan in audizione alla Commissione Finanze del Senato facendo chiarezza su quelle che sono le intenzioni del governo.

Pensioni, per ora nessuna manovra da parte del governo
Negli ultimi giorni, a proposito della bocciatura della legge Fornero da parte della Consulta, si sono ipotizzati i possibili scenari che si sarebbero potuto aprire per il Governo.
A fare il punto sulla situazione e sulle intenzioni del Governo è però il Ministro Padoan: «Lavoriamo per avere una soluzione rispettosa dei giudici e che al tempo stesso minimizzi i costi per la finanza pubblica che innegabilmente ci sono, e che intervengono in un momento in cui la finanza pubblica sta migliorando e ci auguriamo che continui a farlo. Stiamo guardando a tutti gli aspetti, rispetteremo la sentenza della Consulta. Stiamo ragionando sui numeri.» ha annunciato Padoan, e a chi ha chiesto che impatto avrà la sentenza della Corte Costituzionale sui conti pubblici ha risposto: «Quando avremo fatto i conti faremo tutte le valutazioni, ma non mi sembra che ci sia una manovra all’orizzonte».

Padoan, come si esce dalla crisi finanziaria
Il ministro ha poi approfondito ulteriori temi, soffermandosi in particolare sul problema delle sofferenze bancarie.
«La presenza di crediti deteriorati indebolisce la capacità di fare credito e viene interpretata dalle istituzioni internazionali, come l’Ocse, come un elemento fondamentale da affrontare per poter completare l’uscita dell’economia dalla fase di crisi finanziaria. Ecco perché non potremo dire di essere completamente fuori dalla crisi finanziaria finché questo problema non sarà risolto» ha spiegato il ministro.
Di qui quindi la necessità di accelerare sulla bad bank per i crediti in sofferenze delle imprese. Sulla possibilità di istituire una bad bank in Italia ha affermato che «dai commissari Ue il governo ha avuto molte risposte positive perché si comprende che un paese come l’Italia la cui economia è molto basata sul credito ha bisogno di accelerare la crescita e questo è nell’interesse di tutti.». Tuttavia «di fronte a atteggiamento politico molto positivo l’atteggiamento dei tecnici è invece molto negativo».

Padoan, il sistema bancario italiano è solido
Il Ministro Padoan ha poi rassicurato sulla solidità del sistema bancario italiano: «Malgrado secondo i commenti unici della stampa le banche italiane non avrebbero superato gli stress test, in realtà questa informazione è distorsiva, perchè in realtà molti dei test sono stati condotti con ipotesi estreme e lontane da una condotta normale del sistema bancario. I test non inficiano l’idea di fondo che il sistema bancario è sostanzialmente solido».

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