Pensione con Ape sociale invalidi: che percentuale serve?

Lorenzo Rubini

17 Luglio 2020 - 18:48

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Per accedere alla pensione con l’Ape sociale è necessario aver compiuto almeno 63 anni e possedere, in base al profilo di appartenenza, 30 o 36 anni di contributi.

Pensione con Ape sociale invalidi: che percentuale serve?

L’Ape sociale non richiede solo un contributo anagrafico ed uno contributivo ma per accedere è necessario appartenere ad uno dei profili tutelati che sono invalidi, caregiver e disoccupati a cui sono richiesti 30 anni di contributi, usurante e gravosi che necessitano, invece, di 36 anni di contributi.

Rispondiamo ad un lettore di Money.it che ci scrive:

“Buongiorno, ho 64 anni percepisco una pensione di invalidità ordinaria dal 2014 e un’invalidità di 67 punti oltre ad essere dal 2017 disoccupato per i vari motivi di salute. Posso accedere all’ape sociale avendo al 2014 contributi 32 e 21 settimane oltre che fino ad oggi i figurativi IO grazie”

Pensione Ape sociale invalidi

Come anticipato sopra, non è possibile accedere all’Ape sociale se non si appartiene ad uno dei profili di tutela.

Fermo restando che lei è in possesso di requisito anagrafico e contributivo di accesso, non rientra nel profilo degli invalidi poiché è richiesta una percentuale di invalidità pari o superiore al 74%.

Potrebbe accedere come disoccupato se la sua disoccupazione dipende da licenziamento e se ha fruito, dopo la fine dell’attività lavorativa, dell’intera Naspi spettante.

Ma per lei si pone un altro problema: i titolari di assegno ordinario di invalidità non possono accedere a nessuna forma di pensionamento anticipato (solo alla pensione di vecchiaia anticipata per invalidi che richiede, però, almeno l’80% di invaidità pensionabile) poiché essendo l’ stesso assegno ordinario di invalidità una pensione, si trasforma al compimento dei 67 anni in pensione di vecchiaia.

I titolari di AOI possono accedere ad una delle pensioni anticipate, solo nel caso la valenza dell’assegno di invalidità triennale sia scaduta e non si presenti domanda di rinnovo.

Nel suo caso, quindi, l’unica via per la quiescenza è rappresentata dalla pensione di vecchiaia al compimento dei 67 anni (più eventuale adeguamento alla speranza di vita Istat).

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