Pensione Anticipata in Legge di Stabilità 2016? I possibili beneficiari e i chiarimenti del Governo

Simone Casavecchia

24/09/2015

In attesa dell’audizione di oggi dei ministri Padoan e Poletti, arrivano le prime indiscrezioni sulla pensione anticipata nella Legge di Stabilità 2016 e su quelli che saranno i più probabili beneficiari dell’intervento.

Pensione Anticipata in Legge di Stabilità 2016? I possibili beneficiari e i chiarimenti del Governo

La giornata di oggi si rivelerà decisiva per conoscere i dettagli degli interventi nel comparto delle pensioni che verranno inseriti nella Legge di Stabilità 2016 e i possibili beneficiari della pensione anticipata.
Si tiene, infatti, in questo momento l’audizione congiunta del ministro Padoan e del ministro Poletti alle Commissioni Bilancio e Lavoro di Camera e Senato, dove i due illustreranno le intenzioni del Governo riguardo agli interventi su pensioni e previdenza.
Un utile anticipazione però arriva dal sottosegretario di Stato Claudio De Vincenti: ieri, infatti, Poletti e Padoan si sono recati a Palazzo Chigi e sono stati ricevuti proprio da De Vincenti, per tracciare insieme le linee guida relativi agli interventi da introdurre nella Legge di flessibilità su pensioni, flessibilità in uscita e possibili beneficiari della pensione anticipata.
Ecco allora, cosa è emerso dall’incontro di ieri, secondo quanto dichiarato dallo stesso De Vincenti in un suo intervento a Sky Tg Economia, dove ha anticipato le principali misure che potrebbero essere varate riguardo alle pensioni, nella Legge di Stabilità o in un Decreto autonomo collegato.

Pensione anticipata: i beneficiari
Se la misura della pensione anticipata vedrà la luce, ciò avverrà solo per precise categorie di contribuenti che dovranno avere, presumibilmente, i seguenti requisiti:

  • almeno 63 anni di età;
  • almeno 35 o 30 anni di contributi;

Per quanto riguarda le penalizzazioni, ossia le riduzioni sull’importo dell’assegno pensionistico che verranno applicate ai beneficiari della pensione anticipata, si parla del 3-4% annuo, fino a una riduzione massima del 10-12% dell’assegno, per il periodo mancante al raggiungimento della soglia utile all’assegnazione della pensione di vecchiaia fissata dalla Legge Fornero (attualmente 66 e 7 mesi).
Per quanto riguarda i possibili beneficiari della misura, i tecnici del Governo e dei ministeri dell’Economia e del Lavoro starebbero valutando di riservare la pensione anticipata a:

  • esodati e esodandi non coperti dalle precedenti salvaguardie che, quindi, si trovano già o si ritroveranno presto, fuori dal mondo del lavoro e senza una pensione, per il mancato raggiungimento dei requisiti;
  • disoccupati con più di 62 anni che non possono più godere di ammortizzatori sociali, dal momento che hanno già fruito della Naspi e non sono riusciti a trovare un nuovo lavoro;
  • donne prossime alla pensione, tra di esse potrebbero avere la precedenza quelle con figli;

Tutto il meccanismo della flessibilità in uscita e della pensione anticipata non sarebbe altro che un restyling dell’opzione donna che verrebbe estesa, in questo modo anche ai lavoratori di sesso maschile.
Altro nodo su cui si sta ragionando è quello dei contributi: l’opzione donna, nella sua vecchia versione, imponeva, infatti, il passaggio al più conveniente sistema contributi mentre, adesso, occorrerebbe trovare un sistema in virtù del quale i datori di lavoro continuassero a versare contributi fino al raggiungimento dei requisiti anagrafici per la pensione, in modo tale che l’intervento venisse a costare il meno possibile per le casse dello Stato.

Pensione anticipata in Legge di Stabilità: solo una possibilità
Proprio quello delle coperture economiche è il tasto dolente su cui De Vincenti non ha mancato di porre l’attenzione: proprio per le scarse risorse disponibili (tra gli 800 milioni e 1 mld di euro), l’inserimento della flessibilità in uscita con il correlato strumento della pensione anticipata nella Legge di Stabilità è, per ora, solo un’ipotesi:

«È un tema al quale stiamo lavorando e ragionando (il Governo vuole) evitare che il costo abbia un impatto sulla finanza pubblica»

La condizione più difficile da rispettare ma anche l’unica che garantirebbe davvero la tenuta dei conti pubblici è la perfetta

«corrispondenza tra la flessibilità e contributi versati»

Proprio per questo, dal momento che i tempi stringono per la presentazione della Legge di Stabilità, il governo potrebbe optare per inserire in questo intervento solo le misure sugli esodati e le donne che si configurano come quelle senz’altro più urgenti.
Altra ipotesi al vaglio dei tecnici è l’inserimento nella manovra finanziaria del solo prestito previdenziale, che avrebbe un costo prossimo allo zero per le casse dello stato, dal momento.
A un momento successivo, che garantirebbe tempi più lunghi per la definizione dell’intervento e per il reperimento delle coperture, potrebbe essere, con ogni probabilità rimandato un provvedimento più corposo sulla flessibilità in uscita e sulle pensioni anticipate che verrebbe inserito, quindi, non nella Legge di Stabilità, ma in un Decreto collegato ad essa, seppur indipendente.

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