Paul Krugman su Cipro: il grande problema? Tutti gli errori dell’Europa sono concentrati nell’isola

Erika Di Dio

24 Marzo 2013 - 09:00

Paul Krugman su Cipro: il grande problema? Tutti gli errori dell’Europa sono concentrati nell’isola

A questo punto la situazione di Cipro è abbastanza chiara - e la chiarezza non porta rassicurazione. In realtà, sembra che Cipro sia riuscita a combinare in un unico luogo tutto ciò che è andato storto altrove.

Gli errori dell’Eurozona

  • Sistema bancario fuori controllo. Cipro ha un enorme sistema bancario – con asset circa 8 volte il PIL – basato su un modello di business capace di attrarre denaro offshore con tassi elevati e buone opportunità di evasione fiscale.

Ho chiesto un po’ in giro, e ho chiarito una cosa che mi turbava. Ufficialmente, solo circa il 40% dei depositi nelle banche cipriote proviene da soggetti non residenti, il che comporterebbe depositi di residenti di quasi il 500% del PIL, che è da pazzi. Ma la risposta è che non credo che "residente" significhi cosa solitamente dovrebbe significare. Una parte del denaro viene da ricchi espatriati che vivono a Cipro, gran parte di esso viene da ricchi che hanno lo stato di residenza lì, ma che in realtà non vivono lì. Quindi dovremmo pensare ai depositi ciprioti come in gran parte provenienti da non-ciprioti, attratti da quel modello di business.

E quel modello di business funziona solo fino a quando c’è una grande perdita da qualche parte; dato che le banche cipriote stavano investendo in Grecia e nella loro bolla immobiliare nazionale, era un inevitabile destino. Il che porta a:

  • Grande bolla immobiliare nazionale, delle dimensioni della Spagna o dell’Irlanda. Non ancora completamente “sgonfiata”, il che implica ulteriori perdite a venire. E la combinazione della bolla immobiliare e del reddito proveniente dalla dubbia gestione finanziaria ha anche portato a:
  • Enorme sopravvalutazione, con i prezzi ciprioti e i costi a Cipro che sono saliti molto di più rispetto agli altri paesi dell’eurozona. Nel 2008 il disavanzo delle partite correnti ha superato il 15% del PIL!

Cosa si può fare?

Prima di tutto, le banche cipriote non possono onorare i loro debiti, che purtroppo assumono la forma di depositi. Quindi un default sui depositi è inevitabile.

Come ora riesco a capire, l’errore iniziale è stato un errore comune degli europei e dei ciprioti. L’Europa non voleva un’esplicita risoluzione bancaria, invece, voleva questo regime fiscale sostanzialmente fittizio. Nel frattempo, il governo cipriota ha ancora l’illusione che il suo modello bancario possa sopravvivere, e ha voluto limitarne il colpo ai grandi depositanti d’oltremare. Di qui la debacle della tassa sui piccoli depositi.

Alla fine questo probabilmente diventerà quello che sarebbe dovuto essere fin dall’inizio – un grande haircut sui depositi oltre 100.000 euro.

Ma anche allora la situazione non è affatto sotto controllo. C’è ancora una bolla immobiliare pronta ad implodere, c’è ancora un enorme problema di competitività (aggravato dal fatto che un grande settore d’esportazione, quello bancario, sta attraversando questa fase), e il piano di salvataggio lascerà Cipro con un debito sovrano ai livelli della Grecia.

Conclusioni

E allora cosa? Come qualcuno mi ha fatto notare, Cipro è senza dubbio in una posizione migliore rispetto all’Islanda, perché svalutare una moneta cipriota reintrodotta potrebbe attirare molto turismo. Ma i ciprioti saranno disposti a farlo?

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: The Conscience of a Liberal

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