Partito Democratico: la strategia di Michele Emiliano per battere Matteo Renzi

Federica Ponza

1 Marzo 2017 - 17:33

Qual è la strategia messa in campo da Michele Emiliano per provare a battere Matteo Renzi e Andrea Orlando alle primarie PD del 30 aprile? Proviamo ad analizzarla insieme.

Partito Democratico: la strategia di Michele Emiliano per battere Matteo Renzi

Michele Emiliano è candidato alle primarie PD contro Matteo Renzi e Andrea Orlando e in molti hanno fatto notare che la sua vittoria contro l’ex premier è abbastanza improbabile.

Il governatore della Puglia, però, sembra essere intenzionato a spodestare Renzi e ad ottenere la carica di segretario del Partito Democratico. Quale potrebbe essere la sua strategia per vincere contro Renzi?

Se i sondaggi sono andati a suo sfavore, infatti, hanno anche evidenziato che in linea di massima c’è una forte disaffezione al PD da parte degli elettori di sinistra e questo è un dato che potrebbe fare la differenza.

Inoltre Emiliano ha criticato Renzi accusandolo di non essere in grado di arrivare al Sud e di conquistarsi il favore delle regioni del Meridione.

Il magistrato, invece, può contare su molti consensi al Sud perché è stato sindaco di Bari dal 2004 al 2014 e dal 2015 è Governatore della regione Puglia, carica che attualmente detiene.

E da alcune sue recenti dichiarazioni sembrerebbe proprio che la strategia di Emiliano per battere Renzi alle primarie abbia come cardini proprio questi due aspetti.

Partito Democratico: le dichiarazioni di Emiliano

Michele Emiliano, infatti, ha dichiarato in un’intervista a Telenorba che alle primarie PD può votare chiunque, anche chi non è del Partito Democratico.

Dobbiamo ricordarlo ai telespettatori se qualcuno vuole togliersi dai piedi Michele Emiliano, può votare Renzi. Se, però, qualcuno vuol togliersi dai piedi Matteo Renzi, può votare Emiliano”, queste le parole del governatore della Puglia che sembra voler far sì che la sua corsa alla segreteria sia allargata anche ad elettori al di fuori del PD.

Emiliano, dunque, potrebbe voler puntare proprio su quell’elettorato di sinistra che secondo lui si sarebbe ritrovato senza un valido rappresentante e che non si riconosce più in Matteo Renzi.

Se Emiliano riuscisse a far presa sugli elettori di sinistra, infatti, e a convincerli a votare per lui alle primarie, i sondaggi sulla sfida per la segreteria potrebbero anche ribaltarsi e la votazione non avrebbe un esito così scontato.

Una strategia valida che però rischia di non portare i suoi frutti soprattutto perché, come sottolinea lo stesso Emiliano durante l’intervista, i tempi sono davvero stretti.

Partito Democratico: boom di tesserati in Puglia. Effetto Emiliano?

Un’altra notizia è che il numero di tesserati PD in Puglia è aumentato in modo esponenziale, tanto che alla chiusura si sono superate le 35 mila tessere.

L’alto numero di tesserati non può che essere collegato con la candidatura di Emiliano alle primarie del 30 aprile, ma ci sono anche denunce di ipotetiche irregolarità.

Nell’attesa dei dovuti chiarimenti, possiamo ipotizzare che la presa di Emiliano sul Sud sia effettivamente maggiore di quella Renzi, anche perché il governatore della Puglia ha fatto intendere di essere più radicato sul territorio di quanto non sia l’ex premier.

Emiliano, infatti, ha dichiarato riferendosi a Renzi: “Se ci è riuscito lui, che era un sindaco, io sono un presidente di Regione, qualcosa di più”, sottolineando che il suo bacino di elettori potrebbe aumentare proprio per la carica che ricopre.

E con queste parole il governatore della Puglia sembra voler sottolineare l’intenzione di sfruttare fino in fondo la sua maggiore vicinanza al territorio.

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