Il Parma andrà a giudizio per responsabilità oggettiva mentre i calciatori Calaiò e Ceravolo, autore degli sms incriminati, sono accusati di tentato illecito sportivo.
Il Parma è stato deferito per responsabilità oggettiva mentre due propri tesserati, gli attaccanti Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo, dovranno difendersi dall’accusa di tentato illecito sportivo.
La vicenda riguarda l’ultima partita di questa stagione di Serie B tra Spezia e Parma, con la vittoria in trasferta degli emiliani che consentì ai ducali di conquistare la Serie A diretta grazie al contemporaneo stop del Frosinone in casa contro il Foggia.
Cosa rischia il Parma?
Prima del match incriminato, Emanuele Calaiò e Fabio Ceravolo avrebbero mandato alcuni messaggi a due calciatori dello Spezia, Filippo De Col e Alberto Masi, che però non avrebbero risposto informando subito la società e quindi la Procura Federale.
Nel dettaglio sarebbero tre i messaggi Whatsapp inviati ai due calciatori, dove anche se non in maniera esplicita per gli ispettori federali ci sarebbero stati dei riferimenti indiretti nel chiedere di non impegnarsi troppo contro i ducali.
Il Parma quindi adesso andrà a giudizio presso il Tribunale Federale: in caso di un riconoscimento del tentativo di illecito, allora agli emiliani potrebbe essere data una penalizzazione in classifica, che verrebbe applicata al campionato appena concluso e che farebbe così perdere ai gialloblù la Serie A appena conquistata.
Secondo l’articolo 7 del codice di Giustizia Sportiva della Figc, non c’è differenza tra un illecito consumato e uno invece soltanto tentato. Se quindi i due calciatori dovessero essere ritenuti colpevoli, per il Parma scatterebbe la responsabilità oggettiva.
In caso di una penalizzazione in classifica ai gialloblù, a conquistare la promozione nella massima serie dovrebbe essere il Palermo visto che il club di Zamparini ha appena perso, non senza polemiche, la finale degli spareggi playoff contro il Frosinone.
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