La società parmense Servizi Italia estende il diritto al congedo matrimoniale alle coppie omosessuali. Quando la legge arretra, avanzano i cittadini
Le coppie omosessuali avranno diritto al congedo matrimoniale. L’accordo, sancito tra la Società Servizi Italia e i sindacati permetterà a chiunque si sia sposato nei Paesi esteri in cui è permesso di accedere ai giorni di permesso retribuito dovuti alle nozze.
Un precedente nato a Parma che presto potrebbe essere preso come esempio da altre piccole e medie imprese sparse sul territorio nazionale, ma soprattutto un segno che i cittadini italiani sono pronti anche ad anticipare la legge in nome di quell’uguaglianza dei diritti che dovrebbe essere garantita dallo Stato e non da singole iniziative private.
Soddisfazione da parte dei sindacati e dell’Arcigay:
Il caso di Parma è molto significativo, perché l’azienda ha di fatto riconosciuto la validità del matrimonio tra persone dello stesso sesso, costrette ad andare all’estero per sposarsi. Fa piacere constatare che il numero di imprese convinte che questa sia la strada giusta sia in crescita”,
ha commentato Flavio Romani, presidente dell’associazione.
L’accordo
L’azienda Servizi Italia, leader in Italia nel settore dei servizi integrati rivolti alla sanità,le Rsu e i sindacati di categoria Filtcem Cgil, Femca Cisl e Uiltec Uil territoriali hanno firmato lo scorso 14 novembre un accordo che estende l’istituto del congedo matrimoniale anche alle coppie non eterosessuali.
Il patto, uno dei primi nel nostro Paese su questo tema, sarà esteso a tutti gli stabilimenti dell’azienda (11 in tutto) situati sul territorio nazionale, per un totale di 1.500 lavoratori coinvolti.
Lo scopo di questa iniziativa, ce lo spiega Marco Tedeschi, segretario della Filctem Cgil di Parma e promotore dell’accordo:
“Se in Italia la politica non vuole superare quella che è una resistenza culturale, prestando ascolto alla collettività saremo noi cittadini a costringerla a farlo, applicando una legge che non è ancora stata votata. Quella che riconosce pari dignità all’affettività delle coppie omosessuali ed eterosessuali”.
I precedenti
Accordi simili sono già in vigore in alcune multinazionali presenti in Italia come Citybank e Ikea che, abituate alle realtà estere dove le leggi sulla parità sono considerate già da anni parte dei diritti fondamentali di cittadini e lavoratori, applicano le stesse regole anche sul nostro territorio. Ma guardando alle piccole e medie imprese, il panorama cambia radicalmente.
Ecco perché Marco Tedeschi sottolinea quanto sia importante il patto firmato a Parma. La speranza è che adesso questa iniziativa si diffonda anche in altre realtà.
L’idea è venuta a Tedeschi quando ha sentito la storia di Elisa, dipendente del call Center Call&Call, che è riuscita ad ottenere un permesso per sposare la sua compagna:
Mi sono detto perché non provare ad applicare quel modello in tutte le aziende italiane? Credevo sarebbe stato più difficile, perché il call center ha generalmente dipendenti giovani e la resistenza culturale è spesso superata. Invece non solo l’azienda si è dimostrata disponibile a collaborare, estendendo il diritto a tutti i lavoratori del gruppo, ma gli stessi operai hanno accolto la notizia con grande soddisfazione. E’ un risultato importante, perché è nostro dovere in qualità di cittadini e di rappresentanti sindacali lavorare per agire nell’interesse di chi vive una condizione di minoranza”.
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