Paris Fashion Week: ecco i bilanci

Claudia Cardone

13 Marzo 2017 - 07:45

Conclusa la settimana della Paris fashion week, è arrivato il momento di fare bilanci. Quali le tendenze della moda previste per l’autunno-inverno 2017-2018? Ecco i momenti salienti

Paris Fashion Week: ecco i bilanci

Si è da poco conclusa la Paris Fashion Week ed è tempo di fare bilanci. Cerchiamo di capire verso quale direzione si indirizzerà la moda quest’anno attraverso i gusti e le tendenze che sono emersi nel corso della settimana parigina.

La Paris Fashion Week infatti è stata un’occasione imperdibile che molti brand hanno colto per dare sfoggio alle loro straordinarie creazioni, come Louis Vuitton che ha concluso la settimana con il suo sontuoso show al Louvre.

Tuttavia, se le altre capitali della moda hanno scelto di rivolgere la loro attenzione ciascuna ad una tematica in particolare, Parigi nella settimana appena trascorsa si è concentrata su più temi.

Infatti, mentre la fashion week a New York si è ispirata all’attivismo politico, quella di Londra alla diversità e Milano si è contraddistinta per la sua vivace celebrazione della femminilità, Parigi ha mostrato un’inclinazione più poliedrica.

A Parigi hanno dominato il panorama della moda sia l’eclettismo di Céline e Luis Vuitton che lo stile retrò di Miu Miu e la raffinatezza di Chanel.

Il tratto più sorprendente della Fashion Week di Parigi, infatti, è stato proprio il messaggio lanciato dagli stilisti di non volersi limitare ad un solo punto di vista, bensì di esplorare tutte le possibilità a loro disposizione nel settore.

Ma vediamo nello specifico quali sono state le tendenze emerse questa settimana all’insegna della moda. Quali collezioni autunno inverno 2017-2018 dovremo aspettarci?

Le tendenze della Paris fashion Week in 6 punti

Sono state diverse le collezioni che hanno rappresentato la poliedricità di Parigi. Diverse le tendenze verso le quali probabilmente si indirizzerà la moda nella prossima stagione autunno inverno 2017-2018. Vediamole punto per punto:

  • Blue navy: la seconda collezione pret a porter di Maria Grazia Chiuri è stata un omaggio alla più democratica delle tonalità, il blu scuro, che ha dominato ogni tessuto dalle giacche agli ampi vestiti da red carpet. Non a caso questo è proprio uno dei colori preferiti da Christian Dior. Nella collezione si sono alternati giacca e pantaloni di jeans, gonne e giubbini in tessuto tecnico impermeabile, abiti in velluto e in chiffon e diverse serie borse con tracolle decorate con elementi in metallo;
  • Shearling: dal momento in cui è stata presentata la prima collezione a New York all’inizio del fashion month fino alle ultime sfilate della Paris Fashion Week è stato chiaro che il mondo della moda ha dichiarato il suo amore per il montone. Ha avuto un particolare spicco il cappotto proposto da Hermes realizzato nel tessuto del momento e alleggerito con inserti in morbida pelle color beige;
  • Grinta e passionalità: stampe animalier e cuissard sono il must have della donna che non rinuncia all’ostentazione di una femminilità prorompente. Balmain e Giambattista Valli in primis hanno proposto animal print, borchie, cuissard, ma hanno offerto anche un’immagine di leggiadria e delicatezza ricorrendo a frutti estivi come ciliegie e fragole e capi in organza e chiffon;
  • Boots: secondo la più autorevole voce nel mondo della moda, Anna Wintour, ciò che maggiormente ha caratterizzato la settimana della moda parigina è stata la strabiliante varietà di stivali che hanno sfilato in passerella, andando dagli scintillanti riding boots proposti da Chanel, ai combat boots di Valentino, fino agli stivali in pelle dalla punta squadrata apparsi nello show di Louis Vuitton;
  • Blankets are the new bags: la coperta, indossata morbida sul braccio, sarà per certo un nuovo trend della stagione autunno inverno 2018-19. Il capo è stato portato in passerella da Celine, talvolta con annesso slogan dal sapore britannico come “bangers and mash” (salsicce e puré);
  • Knitwear: la moda sembra non sapere proprio rinunciare neanche nella prossima stagione al maglione, indossato ad ogni occasione utile. Lo stilista irlandese Jonathan Anderson nella sua collezione per Loewe ha ridato una nuova vita alla maglia, offrendo soluzioni come vestiti da cocktail realizzati per metà in seta e per metà in maglia;

La risonanza dell’evento non si è soltanto limitata all’influsso delle tendenze di moda ma si è anche rivelata una vetrina nella quale esporre e presentare eventi legati alla cultura, all’arte e allo show biz.

Gli highlights della Paris Fashion Week

Durante la settimana della moda di Parigi ci sono stati diversi momenti di punta rappresentati da alcune presentazioni che hanno colpito il pubblico internazionale:

  • Lo spettacolo di Chanel: Chanel ha lanciato un finto razzo lungo 35 metri al Grand Palais, che ha raggiunto i 10 metri di altezza. Sappiamo bene che i viaggi nello spazio richiamano il futuro, il coraggio, il superamento dei limiti umani, ma stavolta il riferimento allo spazio era chiaramente una dichiarazione di supremazia con cui Karl Lagerfeld ha ricordato al mondo che nessun brand può competere con Chanel per ingegno creativo;
  • L’addio di alcuni stilisti: Waight Keller ha presentato la sua ultima collezione di Chloè, senza rivelare chi sarà a prendere il suo posto al timone del brand francese. Il nome che rimbalza in queste ore come probabile candidato è quello di Natacha Ramsay-Levi, una francese doc che è stata per quasi un decennio il braccio destro di Nicolas Ghesquière. Al contempo anche Riccardo Tisci è pronto a dire addio a Givenchy, senza dare alcuna indicazione sul suo prossimo incarico, ma c’è chi già parla di un suo imminente approdo a Versace;
  • C’è moda, pardon, vita nello spazio?: Il tema extraterrestre non è stato esplorato soltanto da Chanel con la sua trovata del razzo spaziale, ma anche da altri stilisti. Da segnalare il momento Matrix con Balenciaga e Oliver Theyskens rappresentato dalle nuove proposte per i sunglasses, ma le vibrazioni spaziali non sono mancate anche nei cappotti che hanno sfilato sulla passerella di Paco Rabanne, volutamente ispirati a soffici satelliti colorati;
  • The dark side of fashion: Uno dei momenti che non è stato possibile trascusare in questo mese all’insegna della moda è stato senza dubbio lo sfogo di James Sully postato su Instagram riguardo il maltrattamento delle modelle. La sua testimonianza ha scatenato a Parigi un dibattito riguardante non solo i presunti danni procurati alle modelle stesse ma anche l’importanza della diversità nel mondo della moda. Ed è per questa ragione che nelle sfilate della capitale francese Isabel Marant, Vivienne Westmood e Miu Miu hanno fatto esibire modelle di tutte le razze e di tutte le età. In particolare, per celebrare la sua centesima collezione, il designer belga Dries Van Noten ha fatto sfilare sulla sua passerella tutte le modelle che sono apparse nei suoi show nel corso degli anni, tra cui Emma Balfour, che è arrivata da Sidney apposta per l’occasione;
  • Arte non solo in passerella: la Paris fashion Week ha visto svolgersi al suo interno anche una mostra di Balenciaga al Musée Bourdelle dove Véronique Belloir ha raggruppato alcune delle più belle creazioni in nero di Cristobal Balenciaga. La settimana della moda parigina si è inoltre conclusa con una anteprima della mostra che sarà presto visibile al Metropolitan Museum of Art, intitolata “Rei Kawakubo/ Comune des Garcons: Art of the In-Between”, nella quale sono presentate diverse creazioni in rosso di Kawakubo. Queste espressioni d’arte hanno avuto la loro risonanza direttamente in passerella con Demna Gvasalia che ha rivisitato per la sfilata alcuni dei capi couture di Balenciaga e Kawakubo il quale ha mostrato ancora una volta la sua incessante riflessione sulle forme;
  • Moda hi-tech: Nel mezzo della Fashion Week parigina il prototipo Ghost in the shell ha avuto lo scopo di attirare l’attenzione sui capi di alta moda che si avvalgono dell’uso della tecnologia. Tra le creazioni proposte spiccano il vestito di Adrenaline di Intel che si “arrabbia”, uno smart coat che riscalda con tecnologia ad infrarossi e tessuti che registrano il livello di inquinamento atmosferico.

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# Moda

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