Pablo Iglesias di Podemos su Tsipras: “Le mosse di Alexis dolorose ma inevitabili”

Christian Dalenz

20 Luglio 2015 - 08:56

Il leader del partito spagnolo Podemos mostra ancora una volta il suo appoggio per Alexis Tsipras e le sue scelte

Pablo Iglesias di Podemos su Tsipras: “Le mosse di Alexis dolorose ma inevitabili”

Pablo Iglesias, oltre ad essere oggi il leader del partito-rivelazione in Spagna, Podemos (che nei sondaggi oscilla da diversi mesi tra il 1° e il 3° posto tra tutti i partiti spagnoli, ed aspira perciò a governare il Paese), è stato anche professore di Scienze Politiche: ha dedicato perciò molto della sua vita allo studio delle relazioni tra poteri e ora, da politico, si dedica a come cambiarle. Ma dalla nuova posizione si rende anche conto di come sia difficile produrre per davvero il cambiamento.

Durante la presentazione di un libro, il 16 Luglio, ammette questa resa alla realtà:

"Facciamo politica o torniamo tutti in accademia per continuare a fare analisi stupende?....In politica non contano le ragioni, la tua capacità di analisi, conta il potere e un Paese del sud ha molto poco potere."

E, sempre con senso di realtà (qualcuno la chiamerebbe realpolitik), ciò che a suo avviso si può fare è aspettare il momento in cui la situazione volga a favore dei partiti europei che intendono applicare politiche economiche diverse dalle attuali:

"Se si articolano una serie di nuovi governi con politiche keynesiane in Europa, se riusciamo a sconfiggere i socialdemocratici e cambiare verso, ci sarà una possibilità".

Nell’intervista rilasciata il giorno dopo allo show radiofonico “La Cafeteria” Iglesias, seguendo questa logica, spiega meglio la sua opinione su quanto avvenuto in Grecia nelle ultime settimane:

"Il governo si è trovato in una situazione estrema, nella quale ha dovuto prendere decisioni che non piacciono a nessuno....E’ una soluzione che comunque, a parte il permettere una discussione sulla ristrutturazione del debito, che è una buona cosa, fa guadagnare tempo....O succedeva questo, o ci sarebbe stata l’uscita dall’euro.

E credo che nel gioco di scacchi che Alexis sta giocando, è stata una mossa molto dolorosa, ma tattica, durissima e sicuramente inevitabile....A volte in politica, quando sei più debole del tuo avversario, possono farti dei trabocchetti, e devi mostrare un’enorme astuzia".

Un’astuzia che va utilizzata anche nel riconoscere, tra gli avversari, chi sostiene argomentazioni sensate e chi invece rimane su posizioni ottuse:

"Colpisce ascoltare il FMI e gli USA dire cose ragionevoli, mentre la Germania ha obiettivi molto chiari: sconfiggere il governo di Syriza, sconfiggere noi [Podemos, ndr] e cacciare la Grecia fuori dall’euro, cosa altamente irresponsabile..."

"Cose ragionevoli" dette in particolare sulla questione della ristrutturazione del debito pubblico, che Podemos vorrebbe fare anche in Spagna:

"Abbiamo sempre richiesto una ristrutturazione del debito. Ora, tra l’altro, la richiedono tutti. Anche Montoro [l’attuale Ministro delle Finanze spagnolo, ndr] la richiede per quanto riguarda i governi regionali. La richiede il premio Nobel Krugman, lo stesso FMI: è una cosa ragionevole che è stata fatta tante volte".

La ristrutturazione del debito, comunque, "non è il punto principale di quanto va fatto in politica economica in Spagna", spiega ancora Iglesias ai microfoni de La Cafeteria:

"Un governo spagnolo sarebbe molto più forte, conterebbe su molte più risorse, noi siamo un Paese con molto più peso in Europa, con una situazione economica difficile, ma fortunatamente molto migliore di quella della Grecia.... Penso che il Partito Popolare si arrampicherà sull’argomento che la Grecia è molto simile alla Spagna, ma non è vero."

Per il leader di Podemos, se non si cambia strada rispetto all’attuale atteggiamento dei leader europei, i rischi per il nostro continente sono molto significativi:

"Qualcuno è stato così coraggioso da convocare un referendum, e con una maggioranza così ampia di Greci che dicono “è abbastanza”, e poi c’è questo disprezzo per la democrazia.....ciò prefigura scenari futuri tenebrosi. Se va avanti così, forse le prossime elezioni in Francia saranno vinte da Marine Le Pen. E la Francia ha le armi nucleari, Le Pen non avrebbe problemi ad allearsi con la Russia, e io non voglio questo. Ma credo che siamo governati da antidemocratici che mostrano tra l’altro mancanza di senso comune e che ci stanno portando verso un declino pericoloso...le elite europee hanno risposto al referendum come dittatori, questo non va bene".

Il giorno precedente Iglesias si era persino spinto a dire che l’alleanza tra Le Pen e la Russia potrebbe essere "la vigilia della Terza Guerra Mondiale".

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