Il quadro tecnico dell’oro resta debole: non va escluso un nuovo test dei minimi annuali posti poco sotto la soglia psicologica dei 1.050$ l’oncia
L’oro si appresta a chiudere in perdita anche il 2015, dopo aver sperimentato due anni fa il peggior calo annuale dal 1981 con una flessione complessiva del 29% circa. A inizio mese il metallo prezioso ha raggiunto il livello più basso da oltre 5 anni a 1.046$ l’oncia, non facendo così eccezione al calo generalizzato del comparto delle materie prime che ormai è sui minimi più bassi degli ultimi 13 anni. L’oro sta tentando un difficile rimbalzo, che finora non è andato troppo oltre la soglia dei 1.080$ l’oncia. La sensazione è che a breve possa esserci un nuovo test dei minimi annuali, che potrebbe far vacillare il supporto chiave di area 1.050$.
Ipotizzando che il valore dell’oro riesca a stabilizzarsi intorno ai 1.070$ l’oncia da qui a questo fine settimana, l’anno in corso si chiuderà con una perdita appena superiore al 10%. Dal massimo di tutti i tempi di settembre 2011 posto a 1.921$ l’oncia, la quotazione del metallo prezioso è diminuita quasi dell’80%. Si tratta di un vero e proprio tracollo, che secondo alcuni analisti finanziari potrebbe proseguire anche nel 2016 soprattutto nel caso in cui dovesse esserci un nuovo rally del dollaro americano e/o dovessero persistere le aspettative di bassa inflazione in un’ottica di medio-lungo periodo. Insomma il trend negativo dell’oro potrebbe non essere giunto al capolinea.
Dietro la debolezza cronica dei prezzi dell’asset rifugio ci sarebbe anche la costante diminuzione della domanda per gioielleria dei due più grandi consumatori mondiali di oro, ovvero la Cina e l’India. Tuttavia Pechino sta provando ad approfittare dei bassi prezzi dell’oro per inserire sempre più il metallo tra le sue riserve internazionali, in modo tale da sostenere l’ascesa dello yuan nel panorama valutario globale. Al momento questi acquisti non sembrano, però, essere in grado di rivitalizzare le quotazioni. Da un punto di vista tecnico, l’eventuale perdita di area 1.050$ spingerebbe i prezzi subito a 1.000$ e forse anche su valori più bassi (la stima di UBP si aggira intorno ai 950$ l’oncia entro fine 2016).
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