Scenario laterale per l’oro, che però potrebbe essere pronto per un movimento direzionale già dopo la pubblicazione dei non-farm payrolls negli Stati Uniti
Prosegue la fase laterale sul mercato dell’oro spot, che continua a muoversi tra area 1.240 e 1.280 dollari l’oncia. Il metallo prezioso ha iniziato abbastanza bene il nuovo anno, recuperando posizioni dopo le pesanti perdite accumulate nel 2013. L’oro viene dal primo rosso dopo 12 anni di rialzi consecutivi, con il passivo che ha toccato il 28% (il peggiore dal 1981). Broker e banche d’affari continuano a mantenere una view negativa, anche se il target price medio inizia ad essere molto più vicino ai valori correnti. I target più negativi sono quelli che vedono l’oro in area 1.000 dollari circa nei prossimi mesi, mentre diversi analisti ritengono che il metallo giallo possa muoversi intorno ai 1.200 dollari.
Bisogna poi considerare che da un po’ di tempo l’oro è diventato oggetto di speculazioni fulminee, a causa della presenza di numerosi sistemi di trading automatici basati su complessi algoritmi che acquistano e vendono grosse quantità di contratti in uno spazio di tempo molto breve (i cosiddetti high frequency trading, ndr), creando i presupposti per violenti movimenti intraday sia dal lato long che da quello short. Al momento l’oro quota intorno ai 1.260 dollari, ma due giorni fa è salito fino a 1.274 dollari per poi essere respinto con decisione fino in area 1.250 dollari. Il mercato dell’oro resta ancora molto imprevedibile, ma oggi la pubblicazione dei non-farm payrolls americani potrebbe fornire l’occasione ai trader per imprimere una maggiore direzionalità ai prezzi.
Da un punto di vista tecnico, se dovesse avvenire il breakout rialzista esplosivo dell’area di resistenza di 1.280 dollari, l’oro potrebbe salire con decisione fino a raggiungere anche la soglia psicologica dei 1.300 dollari l’oncia. Tuttavia, in caso di discesa sotto l’area di supporto di 1.240 dollari, i prezzi potrebbero accelerare vistosamente al ribasso spingendosi fino a 1.220 – 1.215 dollari prima e probabilmente anche fino all’area di supporto di 1.180 dollari, che è anche il minimo più basso toccato lo scorso anno. La sensazione è che, dopo questa lunga fase laterale, possa alla fine tornare una forte direzionalità. Dovrebbe essere, quindi, solo una questione di tempo.
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