Oro: attesa per il referendum svizzero. Société Générale e Goldman Sachs vedono i prezzi dirigersi verso 1.000$

Nicola D’Antuono

28 Novembre 2014 - 06:41

Manca poco all’esito del referendum svizzero sull’oro. Se dovesse passare il sì, la quotazione potrebbe impennarsi. Le banche d’affari, però, ci credono poco

Oro: attesa per il referendum svizzero. Société Générale e Goldman Sachs vedono i prezzi dirigersi verso 1.000$

Da qualche giorno il mercato dell’oro spot - solitamente molto volatile e caratterizzato da violente escursioni di prezzo soprattutto quando vengono pubblicati importanti dati macroeconomici americani – sembra essere entrato in una fase interlocutoria. La quotazione tende a ruotare intorno ai 1.200$ l’oncia, a volte un poco al di sopra e altre volte poco al di sotto. La volatilità è molto più bassa rispetto alla media e nell’intraday si verificano diversi falsi segnali. La motivazione a tale comportamento dei prezzi negli ultimi giorni può essere ricondotta all’attesa per il referendum svizzero sul mantenimento di una quota elevata di riserve d’oro da parte della banca centrale.

Domenica 30 novembre i cittadini elvetici dovranno esprimersi sulla possibilità che la Swiss National Bank possa mantenere nei propri forzieri una quota di lingotti pari al 20% del totale degli asset detenuti (attualmente il peso della pepita nel bilancio della banca centrale rossocrociata è inferiore all’8%). L’istituto monetario di Berna vuole assolutamente evitare questo scenario, che ritiene deleterio per la stabilità economica e finanziaria della Svizzera. Infatti, la SNB utilizza gran parte delle risorse per acquistare valuta estera per mantenere il cambio fisso del franco svizzero.

Da inizio settembre 2011 il cross euro/franco si muove al di sopra di un floor fissato a 1,20 proprio dalla SNB, che però ha bisogno di ingenti risorse monetarie per acquistare euro sui mercati internazionali. Se dovesse passare il fronte del “sì”, la SNB sarebbe costretta a comprare centinaia e centinaia di lingotti d’oro per ripristinare il corretto peso nei propri forzieri. Inoltre questo oro sarebbe invendibile in futuro. Secondo un recente studio, se dovesse passare il referendum, la banca centrale svizzera verrebbe costretta a comprare 1.650 tonnellate di lingotti in 5 anni (circa 1 tonnellata di oro al giorno, per una spesa quotidiana intorno ai 31 milioni di euro).

Si tratta di un ammontare enorme, pari a circa la metà della produzione globale annua e un valore più di tre volte superiore agli acquisti effettuati da tutte le banche centrali del mondo nel corso del 2013 (ovvero 409 tonnellate). Chiaramente tutto ciò avrebbe effetti esplosivi sulla quotazione dell’oro, ma sono pochi gli analisti finanziari a credere in questa possibilità. Secondo Société Générale, il valore dell’oro sarà pari a 1.025$ l’oncia nel 2015. Goldman Sachs ritiene che i prezzi potrebbero scendere a 1.050$ l’oncia già entro fine anno.

Accesso completo a tutti gli articoli di Money.it

A partire da
€ 9.90 al mese

Abbonati ora

Iscriviti a Money.it