Novità pensioni: part-time agevolato in uscita è un flop firmato Poletti

Luca Secondino

06/02/2017

Novità pensioni: part-time agevolato in uscita è un flop. La misura introdotta dal ministro Poletti in sei mesi ha raccolto meno dell’1% delle domande previste. Ecco perché.

Novità pensioni: part-time agevolato in uscita è un flop firmato Poletti

Novità pensioni, part time agevolato in uscita si è rivelato un flop: questo stando ai numeri che screditano la misura introdotta lo scorso anno dal ministro Poletti. Il part time agevolato, misura per la transizione lavoro-previdenza, è stato pensato per portare più vantaggi ai lavoratori anziani ma dopo mesi dall’entrata in vigore non sembra aver riscosso il successo sperato dal legislatore.

Novità pensioni: il part-time in uscita ridimensiona le aspettative del ministro del Lavoro, Giuliano Poletti, che si sono scontrate con la realtà di una norma scritta per pochi. Il part time agevolato non raggiungerà le trentamila adesioni stimate al momento del varo, anzi i numeri raccolti finora sono inferiori all’1%.

Part-time in uscita è una delle novità pensioni al di fuori della riforma delle pensioni attualmente al centro dell’attenzione: si tratta di un provvedimento entrato in vigore il 2 giugno 2016, e che voleva occuparsi della transazione lavoro-previdenza come era stato per il Tfr in busta paga. Il part-time in uscita prevede la possibilità ai lavoratori che maturano il requisito anagrafico per la pensione di vecchiaia entro il 31 dicembre 2018, di concludere il lavoro andando in part-time fino alla data della pensione.

Novità pensioni: finora le domande raccolte dall’Inps sono state 200. Non a caso, la riforma delle pensioni contenuta nel testo della legge di Bilancio ha previsto, oltre alle altre misure per modificare il sistema pensionistico, anche il taglio dei fondi per il part-time agevolato, perché già entro la fine del 2016 le domande erano state al di sotto delle previsioni.

Ultime sulle pensioni: proprio la legge di Bilancio, che tra le altre novità per le pensioni anticipate prevede anche Quota 41, Quota 96 e cumulo gratuito, insieme a molti altri provvedimenti che rientrano nella riforma delle pensioni 2016 come l’aumento della Quattordicesima, e l’ottava salvaguardia, ha previsto anche un taglio sui fondi per il part-time agevolato, e questa manovra non ha creato polemiche, visto lo scarso successo della misura.

Vediamo come funziona il part-time in uscita, chi ne può usufruire, i vantaggi e gli svantaggi, e perché la misura è un flop.

Novità pensioni: part-time agevolato un flop

Ultime novità pensioni riguardano il part-time agevolato: la misura, introdotta la scorsa estate, prevede la possibilità di accordarsi con il datore di lavoro per una riduzione dell’orario, da tempo pieno a tempo parziale. Con il part time agevolato arriva in busta paga, oltre al compenso per il part-time, una somma esentasse corrispondente ai contributi sulla retribuzione per l’orario non lavorato. Lo Stato calcola contribuzione previdenziale ai fini pensionistici relativa alla prestazione lavorativa non effettuata in forza del contratto di lavoro a tempo parziale agevolato.

Tra le ultime novità pensioni della legge di Bilancio 2017, la riduzione del fondo per il part-time agevolato non sembra un grande passo indietro specialmente verso i lavoratori del settore privato. Se infatti la misura è un flop, è perché ristretta a un numero troppo limitato di lavoratori: si riferisce soltanto ai lavoratori dipendenti del settore privato che abbiano maturato 63 anni e 7 mesi di età e 20 anni di contributi entro il 31 dicembre 2018.

Il part-time in uscita non può essere per i lavoratori del settore pubblico né per il lavoro autonomo e lascia fuori anche le donne dato che lo strumento è per i nati prima del maggio 1952 e sono poche le donne nate prima di questa data ancora nel mondo del lavoro.

Il part-time ha subito un taglio nella legge di Bilancio: l’articolo è passato quasi inosservato e prevede che il limite massimo di spesa stanziato per il part-time agevolato venga ridotto dai 120 milioni di euro iniziali per il 2017 a 20 milioni e dai 60 milioni per il 2018 a 10 milioni.

Infatti per il 2017 il taglio è di oltre il 90%, mentre per il 2018 oltre l’84%. Resta il fatto che questo ripensamento del Governo è dovuto al poco successo della misura che nel 2016 ha ricevuto poche adesioni.

Ultime notizie pensioni: il part-time agevolato per i lavoratori del settore privato non ha raggiunto le quote previste dal Governo al momento del suo lancio.

Ultime notizie pensioni: flop part-time in uscita, le altre misure per il settore privato

La riduzione dell’autorizzazione di spesa prevista dalla legge di Bilancio, è dovuta anche all’arrivo di altre misure per la pensione anticipata che comprendono anche i lavoratori del settore privato, come l’anticipo pensionistico Ape, sia nella sua forma volontaria - dal momento che i requisiti anagrafici e contributivi sono gli stessi richiesti per il part-time agevolato - che nella versione sociale, che invece prevede la platea in alcune categorie ben precise.

La circoscrizione limitata del part-time gratuito ai lavoratori del settore privato e l’esclusione dei lavoratori precoci hanno di fatto penalizzato la misura.

Cosa rimane dunque tra le novità pensioni per i lavoratori del settore privato? La legge di Bilancio prevede novità soprattutto per i lavoratori precoci: dal cumulo gratuito alla Quota 41 e Quota 46. Senza contare che il Governo ha stanziato molte risorse per l’anticipo pensionistico Ape, in vigore da maggio 2017.

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