Indicatore NVI, Negative Volume Index

Ufficio Studi Money.it

11/11/2015

26/06/2019 - 17:00

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Il Negative Volume Index è un indicatore di volume che misura la forza di un trend quando il volume decresce. Vediamo come si calcola e come utilizzarlo

Indicatore NVI, Negative Volume Index

L’indicatore NVI (Negative Volume Index) è un indicatore cumulativo che utilizza la variazione di volume negativa per stabilire la forza di un determinato trend.

Paul Dysart fu il primo sviluppatore dell’NVI nel 1930. Nel 1990 la Market Technicians Association selezionò Dysart come vincitore del premio annuale da loro istituito riconoscendogli l’importante contributo per l’analisi tecnica.

Dysart ipotizza che la “smart money” (guidata da investitori esperti e sofisticati) è attiva nei giorni in cui diminuisce il volume, mentre gli investitori alle prime armi aumentano quando il volume è maggiore.
Quindi l’indicatore Negative Volume Index identifica quando il trend è guidato da investitori esperti.

Spesso, quando il volume si abbassa il prezzo scende. Ma nel caso in cui il prezzo aumenta, nonostante una diminuzione del volume, gli esperti di analisi tecnica considerano questo un segnale molto positivo. Qui entra in gioco l’indicatore NVI, che aiuta a identificare i mercati orso e i mercati toro.

Storicamente, il Negative Volume Index ha indicato con più esattezza le fasi di mercato rialzista rispetto a quelle ribassiste.

Indicatore NVI: calcolo

Per determinare il Negative Volume Index si parte da una base di 1000. A questo valore si aggiunge la variazione della percentuale di prezzo del sottostante solo quando il volume delle transazioni è negativo. Si confronta poi il risultato con una media mobile esponenziale a 255 giorni.

I sostenitori dell’indicatore NVI credono che un mercato al rialzo è probabile quando il NVI è superiore alla media mobile a 255 giorni mentre mercato al ribasso è in serbo quando l’indice scende al di sotto della media mobile a 255 giorni.

Indicatore NVI: esempio pratico

Nel grafico possiamo vedere la differenza tra il confronto della media mobile esponenziale a 255 giorni rispettivamente con il prezzo dello S&P500 e con il relativo NVI.

Mentre il prezzo ha fornito diversi falsi segnali che avrebbero potuto trarre in inganno anche gli investitori più esperti, con rotture della media mobile poi rientrate repentinamente, l’indicatore NVI ha predetto molto precisamente i trend successivi.
Quanto scritto è chiaramente visibile nel periodo centrale del 2010, quando il valore dello S&P 500 ha ripetutamente violato la media mobile a 255 giorni, mentre il NVI indicava il proseguirsi della fase rialzista.

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