Mps: via libera a piano industriale e trimestrale. Tutti i dettagli

Antonio Atte

25/10/2016

25/10/2016 - 10:22

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Mps: il cda ha approvato all’unanimità il piano industriale della banca. Via libera anche al bilancio trimestrale. Intanto le azioni di Rocca Salimbeni continuano a volare in Borsa.

Mps: via libera a piano industriale e trimestrale. Tutti i dettagli

Mps: via libera al piano industriale e al bilancio trimestrale della banca di Rocca Salimbeni. Ieri, durante il cda, l’amministratore delegato Marco Morelli ha illustrato i dettagli del nuovo piano per il rilancio dell’istituto di Rocca Salimbeni. Il piano è stato approvato all’unanimità dal consiglio di amministrazione della banca senese.

Il cda di Mps ha dato il suo ok anche al bilancio trimestrale al 30 settembre 2016, che è stato pubblicato stamattina dall’istituto senese.

A Piazza Affari intanto prosegue la corsa di Mps. Il titolo del Monte dei Paschi di Siena ieri ha chiuso la sessione con un guadagno teorico del +28.28%, risalendo sopra la resistenza dei 35 centesimi per azione, mentre al momento viaggia a +21,04% a quota 0,42 euro.

Mps: il piano industriale

Il piano industriale di Mps prevede il taglio di circa 2.600 dipendenti e la chiusura di circa 500 filiali. Il costo del personale scenderà così di circa il 9% a 1,5 miliardi di euro nel 2019.

Nel piano 2016-2019 la banca toscana punta a un

“utile netto a fine piano superiore a 1,1 miliardi di euro, con un rote target superiore all’11% nonostante la crescita prudenziale dei ricavi”.

Il cda di Mps ha convocato per il prossimo 24 novembre l’assemblea straordinaria per approvare l’aumento di capitale fino a 5 miliardi di euro con “esclusione o limitazione del diritto di opzione”.

Mps: il bilancio del terzo trimestre

La trimestrale Mps mostra un risultato operativo lordo pari a 1.488 milioni di euro, con margine di interesse

“che risente del calo dei tassi e della riduzione dei volumi degli attivi fruttiferi, solo in parte compensato dalla riduzione del costo e dei volumi della raccolta, commissioni in crescita e continua riduzione dei costi”.

Il risultato netto dei primi nove mesi è pari a -849 milioni di euro, impattato da rettifiche straordinarie su crediti di 750 milioni di euro contabilizzate nel terzo trimestre.

Il bilancio trimestrale include anche:

  • rettifiche su crediti a 2.022 milioni di euro, che includono la componente straordinaria legata alla revisione della policy1 di credito; in assenza di tale componente si sarebbero attestate a 1.272 milioni di euro, in diminuzione del 10,1% a/a;
  • riduzione dei crediti deteriorati netti di 1,6 miliardi di euro da inizio anno;
  • CET1 transitional pari all’11,5%.

Mps: sale tensione con Corrado Passera

Intanto in casa Mps sale la tensione con Corrado Passera. Lo scorso week end è andato in scena un confronto serrato tra l’ex ministro ed ex amministratore delegato di Intesa Sanpaolo, i vertici della banca toscana e l’advisor Jp Morgan.

Passera vorrebbe procedere subito alla due diligence ma - stando a quanto viene riportato dall’Ansa - sarebbero stati posti dei paletti per quanto riguarda gli investitori coinvolti dal banchiere nell’operazione.

Secondo il Sole 24 Ore alcuni fondi di investimento qatarioti potrebbero prendere parte al progetto di ricapitalizzazione di Mps mettendo sul piatto una cifra compresa tra gli 1,5 e i 2 miliardi di euro.

Il quotidiano finanziario ha aggiunto che un altro miliardo potrebbe arrivare dal fondo del miliardario USA George Soros e da John Paulson, il numero uno degli Hedge Fund statunitensi. Sempre il Sole 24 Ore ha segnalato che la Consob avrebbe puntato i riflettori sull’andamento del titolo Mps della scorsa settimana dopo il notevole aumento registrato dai volumi.

Mps, Renzi: “A me interessa che correntisti siano salvi”

Il mondo politico continua a monitorare con attenzione la partita Mps.

Il presidente del Consiglio Matteo Renzi ha spiegato che l’esecutivo non intende dare proprie valutazioni sui piani per Mps: ovvero quello di Passera e quello a cui sta lavorando l’ad Marco Morelli con la consulenza di Mediobanca e di Jp Morgan, banca d’affari nella quale l’ex ministro dell’Economia Vittorio Grilli ricopre il ruolo di chairman per le attività corporate e investment bank.

Il premier ha sottolineato:

“A me interessa che i correntisti siano salvi e che ci sia spazio di azione per questa banca e per tutte le altre banche in futuro. Tutto si può dire del governo italiano, ma noi abbiamo salvato i correntisti, non i banchieri. I banchieri sono stati commissariati e mandati a casa. Prima o poi la verità verrà fuori, anche rispetto alla demagogia di alcune posizioni”.

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