Movimento 5 Stelle news: Grillo blinda Di Maio e minaccia di togliere il simbolo alla Raggi. Il caso Cerroni-Muraro e lo sfogo del silurato De Dominicis.
Movimento 5 Stelle: il caso Cerroni-Muraro, De Dominicis e l’ira di Grillo su Raggi - Sono giorni difficili per M5S, che rischia di rimanere impantanato nel caos romano, tra continue defezioni nella giunta Raggi, bugie e omissioni.
Proprio ieri sono arrivate le dimissioni del mini-direttorio capitolino del Movimento 5 Stelle, composto dalla senatrice Paola Taverna, dall’europarlamentare Fabio Massimo Castaldo e dal consigliere regionale del Lazio Gianluca Perilli e inizialmente istituito allo scopo di coadiuvare la neo-sindaca Virginia Raggi nella guida della città.
Ha suscitato polemiche anche il siluramento dell’assessore al Bilancio in pectore Raffaele De Dominicis, chiamato proprio pochi giorni fa a sostituire Marcello Minenna, il quale si era dimesso contemporaneamente alla revoca dell’incarico di Capo di Gabinetto a Carla Raineri.
Movimento 5 Stelle: l’ira di De Dominicis
De Dominicis è stato scartato dalla Raggi perché non in possesso dei “requisiti previsti dal Movimento 5 Stelle”. Appresa la notizia, l’ex magistrato e già procuratore generale della Corte dei Conti ha esternato la sua delusione nel corso di un’intervista a La Repubblica, spigando che:
“quello non è un partito. Due stronzetti vogliono fottere Roma e la Raggi. E’ un complotto. Sono vittima di un’ingiustizia grave e senza precedenti”.
L’ex pm nega di essere indagato per abuso d’ufficio:
“Non ho mai ricevuto alcun avviso di garanzia dalla Procura e sono pronto a denunciare chiunque dirà o scriverà che c’è un fascicolo a mio carico. Ho saputo tutto da voi giornalisti. Mi sento preso in giro. Non mi hanno detto niente dal Comune”.
Movimento 5 Stelle: il caso Cerroni-Muraro
E’ indagata, ma destinata a rimanere saldamente al suo posto, invece, l’assessore Paola Muraro. La responsabile della delega all’Ambiente è indagata dal 21 aprile per un reato ambientale.
Raggi era al corrente della posizione del suo assessore, così come il direttorio M5S: lo dimostrano gli sms e le mail inviate al vicepresidente della Camera Luigi Di Maio, finito nell’occhio del ciclone per aver sottovalutato e taciuto l’informazione.
Muraro, stando a quanto viene riportato oggi da Repubblica, nei giorni in cui veniva nominata assessore avrebbe ricevuto un assegno da 22mila euro dal “re delle discariche” Manlio Cerroni per un incarico di consulente tecnico svolto per la Gesenu, azienda perugina commissariata per mafia e ora a processo.
Movimento 5 Stelle: Grillo blinda Di Maio e gela Raggi
Intanto Beppe Grillo è tornato di fatto a esercitare il suo ruolo di leader, non solo carismatico.
Nonostante la bufera abbattutasi sul suo pupillo, Grillo ha blindato Di Maio, confermandolo alla guida del direttorio (il cui potere esce però fortemente ridimensionato dal caos romano).
Il capo M5S, inoltre, stando ad alcune indiscrezioni diffuse da La Stampa, sarebbe ormai ai ferri corti con Virginia Raggi e starebbe meditando di togliere il simbolo del Movimento 5 Stelle alla neo-sindaca nel caso in cui quest’ultima non dovesse rispettare le seguenti condizioni: no alle Olimpiadi 2024 senza se e senza ma, reintegro dell’ex assessore al Bilancio Minenna e allontanamento dei funzionari Raffaele Marra e Salvatore Romeo.
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