L’antitrust segnala al Governo l’abuso del monopolio SIAE in Italia: limitata la libertà degli autori. Cosa dovrà cambiare?
Il monopolio SIAE blocca la crescita del mercato e quindi la nascita di altre società che possano farle concorrenza nel mondo dei diritti d’autore.
Una situazione inaccettabile quella delineata dalla SIAE e segnalata dall’Antitrust al Governo: la SIAE non rispetta le direttive europee in materia di concorrenza e arreca danni economici allo Stato e agli autori.
Monopolio SIAE: cosa chiede l’Antitrust?
L’Antitrust chiede una riforma totale del monopolio e una revisione dell’intero settore con lo scopo di tutelare autori ed utenti.
L’Antitrust ha inviato una lettera al Governo e al Parlamento italiano appellandosi all’art. 22 della legge n. 287 emanata dal Parlamento Europeo il 10 ottobre 1990, denominata direttiva Barnier, che si riferisce alla gestione collettiva dei diritti d’autore nel mercato nazionale.
Tale legge prevede ai titolari di diritti d’autore la possibilità di scegliere tra i vari enti di gestione collettiva, indipendentemente dallo Stato di appartenenza o residenza, in tutta l’unione Europea.
Tale direttiva entra però in contrasto con la direttiva nazionale, art.180 della Legge del 22 aprile 1941, n. 633, Disposizioni sul diritto di autore, che affida l’attività di gestione dei diritti d’autore alla sola SIAE per tutti gli autori italiani.
Un ritardo rispetto alle norme europee di circa 26 anni, che ha portato una stagnazione del mercato dei diritti d’autore in Italia e a un monopolio non più accettabile.
Una situazione che va assolutamente rettificata per l’Antitrust.
In un contesto economico ricco di cambiamenti e rivolgimenti continui, dettato da evoluzione tecnologica significativa, l’Italia e gli autori Italiani risentono pesantemente dell’assenza di un mercato aperto.
La mancanza di un mercato liberalizzato rende di fatto inaccessibile agli autori la libertà di scelta e causa loro un danno economico. Il mercato dei diritti d’autore in Italia è gestito in modo anacronistico e ormai inaccettabile.
Gigi D’alessio e Fedez affidano i propri diritti d’autore a Soundreef
Gigi D’alessio e Fedez sono stati i primi a rompere il silenzio e ad abbandonare la SIAE per affidarsi a Soundreef (gestore indipendente dei diritti d’autore riconosciuto da Intellectual Property Office del Regno Unito), dando vita a nuove prospettive e a nuove possibilità.
Fedez ha spiegato così la propria scelta di affidare a Soundreef i propri diritti d’autore:
Ho scelto di affidarmi a loro per la raccolta dei miei diritti d’autore perché voglio sostenere chi fa trasparenza e fa della meritocrazia un valore fondante.
Anche Gigi D’Alessio ha deciso di abbandonare la SIAE apportando le seguenti motivazioni:
Hanno una rendicontazione non analitica e non trasparente
Sembra essere certo del fatto che molti altri cantautori Italiani seguiranno questa scelta nell’immediato futuro.
I due cantautori hanno puntato il dito sulla gestione lacunosa di SIAE, un organismo tutelato e privilegiato in Italia ormai da troppo tempo.
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