Mobbing occasionale? Si chiama straining e va risarcito

Daniele Sforza

13 Luglio 2013 - 11:00

Mobbing occasionale? Si chiama straining e va risarcito

Chiamatelo come volete: mobbing occasionale, saltuario, una tantum. La qualificazione poco conta, perché sempre di mobbing si tratta. Ma ha un nome diverso: straining. E a quanto stabilisce la Corte di Cassazione, anch’esso va risarcito. Il precedente? Un dipendente di banca vessato saltuariamente. Certo, non lo si può definire mobbing, in quanto non costante, ma la periodicità non influisce sul contesto: lo straining va ugualmente punito.

La Corte di Cassazione si pronuncia sullo straining

Il dipendente di banca in questione deve dunque essere stato felice della sentenza n. 2860 del 3 luglio 2013, che ha punito i colpevoli del suo ridimensionamento all’interno del luogo di lavoro attraverso l’emarginazione e l’assegnazione di lavori dequalificanti e monotoni.

Questo tipo di mobbing, diverso dal mobbing vero e proprio se si considerano i riferimenti temporali (ma non differisce certo dai modi), è stato definito "straining", vale a dire, una forma di mobbing attenuata.

Straining: definizione

Traendo spunto dalla fonte "Oltre il mobbing. Straining, Stalking ed altre forme di conflittualità sul posto di lavoro" (2005), di Harald Ege, diamo una definizione più completa di "straining", al fine di comprenderci meglio:

Mentre il mobbing è una situazione lavorativa di conflittualità sistematica, persistente e in costante progresso, in cui una o più persone vengono fatte oggetto di azioni ad alto contenuto persecutorio da parte di uno o più aggressori in posizione superiore, inferiore o di parità, con lo scopo di causare alla vittima danni di vario tipo e gravità, lo straining, in via parzialmente coincidente ma in parte diversa, è "una situazione di stress forzato sul posto di lavoro, in cui la vittima subisce almeno un’azione che ha come conseguenza un effetto negativo nell’ambiente lavorativo, azione che oltre a essere stressante, è caratterizzata anche da una durata costante.

Con la recente sentenza della Cassazione, dunque, lo straining è considerato punibile alla pari del mobbing. I datori di lavoro sono avvisati.

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