1.600 licenziamenti e un accordo con Qatar Airways per salvare la baracca. Questo il piano di Meridiana. I sindacati insorgono
Non solo Alitalia. Mentre il Governo cerca di porre rimedio alle condizioni disastrate in cui versa la nostra compagnia di bandiera, anche Meridiana sta affrontando una profonda crisi il cui prezzo più alto lo pagheranno come sempre i lavoratori.
In un solo giorno infatti sull’azienda sarda sono circolate due notizie, una ufficiale, l’altra ufficiosa. La prima riguarda l’annuncio dei 1.600 licenziamenti in programma, la secondo una possibile alleanza con Qatar Airways per salvare il salvabile.
A parlare della trattativa tra l’azienda araba e Meridiana è oggi il giornale La Stampa che riferisce dell’arrivo di alcuni dirigenti di QA ad Olbia. Nel frattempo Akbar Al Baker, braccio destro dell’emiro Al thani conferma: "Siamo interessati a Meridiana."
Tornando ai licenziamenti, sindacati e lavoratori sono sul piede di guerra. La domanda è sempre la stessa: che fine hanno fatto i 250 milioni di euro messi sul piatto dai soci?
Il piano per salvare la compagnia prevede mobilità e una riduzione del 71% della forza lavoro. Una vera e propria "carneficina" volta ad abbattere i costi in modo da poter vendere agli arabi una società più sana e soprattutto priva di quel rosso da 370 milioni che la rende meno appetibile.
«La compagnia è rimasta legata a una struttura industriale degli Anni 90, ma per rimanere competitivi bisogna adeguarsi al cambiamento. Meridiana punta a una riorganizzazione aziendale ed industriale in linea con i principali concorrenti».
Queste le parole pronunciate da Roberto Scaramella.
La risposta dei sindacati però, è arrivata più forte e dura che mai:
"Di fronte a uno scempio come quello causato ai conti ci chiediamo davvero chi sia da licenziare. Per risolvere l’emergenza non è necessario mandare a casa i lavoratori ma i componenti del Cda".
Frasi che non lasciano spazio ad interpretazioni quelle scritte dal sindacato dell’USB.
Nel frattempo in Sardegna la tensione sembra arrivata a livelli insostenibili:
"La città gallurese paga il prezzo più alto dei licenziamenti e il tessuto economico locale rischia di andare in tilt"
scrive La Stampa.
Pesanti anche le accuse arrivate dal segretario della Cisl Gallura, Mirko Idili, che ha affermato:
«Purtroppo chi "pilotava" l’azienda in questi anni ha dimostrato che non sapeva dove atterrare. I manager non sono neanche riusciti a gestire le ingenti risorse che il principe Aga Khan ha stanziato per evitare il fallimento».
Il Governo, intanto vorrebbe convocare i vertici della compagnia per cercare di trovare una soluzione alternativa ai licenziamenti. Il ministro dei Trasporti Maurizio Lupi ha infatti deciso di aprire un tavolo di trattative nazionale.
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