MPS vola a Piazza Affari. +7% anche per i diritti. E’ il giorno della svolta?
Dal 9 giugno scorso, giorno in cui è partito il maxi aumento di capitale da 5 miliardi, non si fa altro che parlare di MPS.
La banca è divenuta l’unica e sola protagonista di Piazza Affari, inanellando nel corso delle ultime 7 sedute prestazioni altalenanti, contraddistinte da sospensioni continue, volumi altissimi, rialzi da record, ma anche ribassi pesanti.
In evidenza soprattutto l’andamento dei diritti, che dopo essere scesi nel corso della scorsa settimana, sembrano finalmente aver recuperato terreno e attualmente guadagnano 7,44% a 19,65 euro l’uno. Una buona notizia per l’istituto, ma soprattutto per i piccoli investitori che nei prossimi giorni potrebbero iniziare a vedere margini di profitto derivanti dalla ricapitalizzazione.
Nel corso degli ultimi 9 giorni il titolo è salito di quasi il 60%, passando da 1,54 agli attuali 2,58 euro. (ora: +17%).
Nel complesso dunque, sommando titolo e diritti, il valore teorico si aggira intorno ai 22,23 euro. Una cifra che continua ad essere inferiore al prezzo di partenza nel giorno dell’aumento che era pari a 24,64 euro.
Patto
Nel frattempo è arrivata la notizia che Fondazione Mps, Fintech Advisory e BTg Pactual (che nel complesso posseggono il 9%) hanno avviato tre diverse operazioni di prestito titoli sulle rispettive quote di capitale di Banca Mps con scadenza il prossimo 3 luglio, in prossimità quindi del termine dell’aumento di capitale di Banca Mps.
A comunicarlo è la Consob che sottolinea:
I prestatori hanno la facoltà di terminare anticipatamente il contratto e richiamare in qualsiasi momento le azioni qualora dovesse palesarsi l’esigenza di esercitarsi i diritti di voto prima del 3 luglio.
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