Austria e Lussemburgo si preparano ad alleggerire le normative sul segreto bancario, da lungo tempo ormai considerate controverse. L’Unione Europea si è unita nella lotta all’evasione fiscale e così anche gli ultimi due paesi rimasti a non aver aderito allo scambio di informazioni sui depositanti, aprono alla possibilità che gli altri stati membri possano accedere ai dettagli sui correntisti.
UE: paradisi fiscali nel mirino
I paradisi della fiscalità sono nel mirino delle autorità, dopo che diverse fughe di notizie hanno portato alla luce i nomi dei "furbetti" evasori delle tasse, tra i quali anche il ministro francese, Jerome Cahuzac, che deteneva un conto segreto in Svizzera.
Il Cancelliere Austriaco, Werner Faymann, ha detto di essere pronto a fornire ai colleghi UE i dettagli dei conti offshore, pur rimanendo fermo sul fatto che i dettagli dei cittadini Austriaci rimarranno privati.
Anche il ministo delle finanze del Lussemburgo, Luc Frieden, dice che il secondo stato più piccolo dell’Unione è pronto a discutere le modalità per alleggerire le normative sul segreto bancario al fine di combattere l’evasione fiscale.
Ai giornalisti, Frieden ha detto che "il Lussemburgo non fa affidamento economico sui clienti che vogliono evadere le tasse" e il governo è pronto a discutere le condizioni per rendere noti all’UE i dettagli sui depositanti.
Europa: l’accordo della trasparenza assoluta?
Austria e Lussemburgo sono gli unici stati dei 27 membri che in passato hanno rifiutato lo scambio automatico di informazioni sui correntisti dei loro paesi. Oggi, i governi di queste nazioni stanno facendo il possibile per salvare la propria reputazione nel contesto dei servizi finanziari, indicando apertamente la loro intenzione di operare con una maggiore trasparenza sui depositanti e nei confronti degli altri stati membri.
Tali decisioni sopraggiungono dopo che le cinque economie più grandi dell’UE hanno raggiunto un accordo per il rafforzamento della cooperazione nella lotta all’evasione fiscale. Francia, Italia, Germania, Regno Unito e Spagna intensificheranno lo scambio di informazioni, attualmente limitato ai depositi, verso una gamma maggiore di informazioni che comprenda anche le transazioni finanziarie.
Secondo Wolfgang Schauble, ministro delle finanze tedesco, l’accordo di questo martedì rappresenta un grande passo in avanti per la lotta all’evasione fiscale e sarà uno dei temi principali al meeting primaverile del Fondo Monetario Internazionale che si terrà a Washington.
Anche dagli Stati Uniti arriva l’approvazione per l’accordo raggiunto in Europa. Jack Lew, Segretario del Tesoro USA, ha spiegato che UE e Stati Uniti hanno un interesse comune nel volersi assicurare che le normative fiscali vengano rispettate. Nel combattere il ricorso ai paradisi fiscali, ha detto Lew, "abbiamo un interesse comune nell’assicurarci di avere un terreno equilibrato".
Austria e Lussemburgo: non così in fretta
Rimane tuttavia ancora da vedere come e in che misura Austria e Lussemburgo siano davvero intenzionati a dare il libero accesso ai dettagli sui conti dei depositanti.
Maria Fekter, ministro delle finanze Austriaco, ha detto che il suo partito di centro destra "combatterà come un leone" per preservare le regole di segretezza bancaria. "Nella nostra costituzione -ha detto la Fekter- la privacy e la sicurezza dei dati personali ha una priorità decisamente elevata".
Nel frattempo, il ministro delle finanze del Lussemburgo ha sottolineato che la discussione sul segreto bancario non implica necessariamente che le regole in vigore vengano in automatico cancellate.
Insomma, la strada verso la maggiore trasparenza e la lotta all’evasione è aperta, ma il percorso verso la meta sembra essere ancora lungo.
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