Letta ha presentato "Impegno Italia": un programma che prevede 11 obiettivi da realizzare con 50 interventi. Di che si tratta? Ecco tutti i dettagli.
La sfida Renzi-Letta è iniziata e ha monopolizzato l’attenzione di questi giorni, già si parla delle due possibili strade che si aprono all’orizzonte: Letta bis e Governo Renzi. C’è aria di staffetta, è innegabile.
Il Premier Enrico Letta chiede chiarezza al PD, chiaro messaggio per Renzi: "chi vuol venire al mio posto dica che vuol fare". E nel frattempo presenta il suo programma, "Impegno Italia", una proposta di patto di coalizione tra i partiti che sostengono il governo. Una risposta alla crisi?
Nel video la presentazione di Letta di "Impegno Italia" a Palazzo Chigi il 12 febbraio.
Impegno Italia: i punti del programma
Il programma completo di "Impegno Italia" è disponibile in pdf sul sito del Governo. Vi invitiamo a consultarlo per conoscere maggiori dettagli, che noi, per ovvi motivi di spazio, siamo costretti a sintetizzare.
Quali sono i punti del programma?
- Lavoro. Sostenere nuove assunzioni, combattere disoccupazione e precariato, mediante azioni strutturali per migliorare le regole del mercato del lavoro e il welfare e risolvendo definitivamente il dramma degli esodati. In questo ambito il programma si articola come segue:
- introdurre il contratto di inserimento a tutele progressive, promuovere nuova occupazione a tempo indeterminato, rafforzare le politiche attive per il lavoro;
- adottare il Codice del lavoro semplificato;
- riformare gli ammortizzatori sociali e intervenire a favore degli esodati;
- favorire l’applicazione dell’accordo tra le parti sociali in tema di rappresentanza;
- sostenere il Terzo settore. - Persone. Tutelare la famiglia e il futuro dei bambini, assicurare la salute attraverso un sistema sanitario efficace, investire sulle donne, considerare gli immigrati una ricchezza, condividere gli obiettivi di crescita del Paese. Anche in questo caso il programma si articola in dettaglio:
- favorire la conciliazione dei tempi di vita e di lavoro, potenziare il Fondo per i nuovi nati, rivedere gli strumenti di sostegno economico alle famiglie;
- regolare i diritti delle coppie conviventi;
- realizzare il Sostegno all’inclusione attiva;
- intervenire sul disagio abitativo;
- adottare il nuovo Patto della Salute;
- rafforzare la lotta al gioco d’azzardo patologico;
- sostenere la pratica sportiva;
- riformare la legge sulla cittadinanza, secondo il principio dello ius soli. - Formazione. Investire nella conoscenza e nelle competenze, leve della crescita culturale, civile ed economica della persona e della società. Aumentare l’efficienza dell’investimento in capitale umano, attraverso miglioramenti strutturali di scuola, università e ricerca. Come?
- riformare i cicli scolastici;
- introdurre criteri più stringenti di valutazione e valorizzazione del merito;
- garantire la sicurezza e l’adeguatezza delle strutture scolastiche;
- reclutare nuovi insegnanti e superare il precariato;
- riformare il sistema di finanziamento delle università e promuovere il diritto allo studio universitario. - Fisco. Introdurre un sistema fiscale più equo e più semplice, procedere con una revisione organica del sistema tributario, partendo dalla approvazione del disegno di legge di delega fiscale, in corso di esame in Parlamento. Come intervenire?
- ridurre le tasse sul lavoro a favore di famiglie e imprese;
- ridurre gli adempimenti fiscali e assicurarne la chiarezza;
- rafforzare la lotta all’evasione con il contrasto di interessi e accelerare il rientro dei capitali illegalmente esportati all’estero. - Amministrazione pubblica. Riforma e ammodernamento della P.A. in 4 passi:
- rafforzare il processo di revisione della spesa pubblica, ridurre l’amministrazione periferica dello Stato, realizzare le città metropolitane;
- snellire le procedure di maggiore impatto economico–sociale, tagliare concerti, intese, pareri;
- riformare la dirigenza pubblica;
- rafforzare il sistema delle Autorità indipendenti di vigilanza e di regolazione. - Impresa. Rafforzare il sistema industriale e il made in Italy, favorire gli investimenti, la crescita e l’internazionalizzazione delle imprese:
- sostenere l’accesso al credito, potenziare le garanzie pubbliche e gli incentivi a investire nell’economia reale;
- completare il pagamento dei debiti della pubblica amministrazione;
- ridurre il costo dell’energia;
- sostenere i processi di innovazione e di ricerca e sviluppo;
- rilanciare le liberalizzazioni, in particolare dei servizi pubblici locali;
- realizzare il piano delle privatizzazioni;
- sostenere i processi di internazionalizzazione ed export delle imprese italiane;
- semplificare gli adempimenti per le imprese. - Investimenti. Favorire gli investimenti in infrastrutture pubbliche, l’uso intelligente ed efficace dei fondi strutturali europei, il finanziamento di nuove opere nel settore idrico e la realizzazione di piccoli e medi progetti sul territori:
- riformare il Patto di Stabilità interno;
- assicurare il pieno utilizzo dei fondi strutturali 2007–2013 e dare avvio al nuovo ciclo 2014–2020;
- aumentare le risorse per le infrastrutture, rilanciare gli investimenti nel settore idrico, completare le opere connesse a Expo 2015;
- riformare la portualità. - Territorio. Prestare un’attenzione costante e sempre maggiore alle fragilità che caratterizzano il nostro territorio, a partire dai rischi prodotti dal dissesto idrogeologico, e scommettere sulla green economy:
- realizzare l’Agenda verde per il Paese;
- aumentare la competitività del settore agricolo. - Cultura e turismo. Piena valorizzazione della cultura e del potenziale turistico:
- riformare l’intera governance del sistema turistico;
- rafforzare la gestione economica dei beni artistici e culturali. - Legalità. Al fine di una giustizia più efficiente:
- ridurre i tempi della giustizia civile e penale;
- ridefinire la disciplina per la prevenzione e repressione della criminalità organizzata, compresa la gestione economica dei beni confiscati;
- disciplinare le lobby;
- disciplinare i conflitti di interesse e rafforzare la normativa penale del falso in bilancio;
- realizzare il piano carceri. - Innovazione. Procedere con la piena e tempestiva realizzazione dell’Agenda Digitale:
- definire un piano nazionale di infrastrutture digitali;
- rafforzare il sistema di sanità elettronica;
- attuare ed estendere la fatturazione elettronica e incentivare l’uso della moneta elettronica;
- realizzare il Sistema Pubblico di Identità Digitale (SPD) e avviare l’Anagrafe Nazionale Popolazione Residente (ANPR).
Quali risorse utilizzare?
Oltre a quelle già stanziate dalla Legge di Stabilità 2014, svariati miliardi arriveranno:
- dal rientro dei capitali illegalmente tenuti all’estero;
- dalla revisione della spesa (almeno 3 miliardi nel 2014 e 10 nel 2015);
- dalla riduzione del tasso di interessi sui nostri titoli pubblici (risparmio stimato oltre 5 miliardi di euro se il trend del 2013 restasse inalterato).
In sostanza si stima che nel 2014 vengano liberati 9 miliardi, 18 il prossimo e altre risorse potranno derivare dalla lotta all’evasione fiscale. Dunque, sommando le cifre già stanziate e le nuove risorse che si libereranno, alla riduzione del costo del lavoro andranno:
- 7,1 miliardi nel 2014;
- 11,9 nel 2015.
Nel documento si legge altresì che per le altre priorità di “Impegno Italia” saranno disponibili 4,5 miliardi nel 2014 e 9 miliardi nel 2015.
Quali sono le priorità?
Le rivela questa infografica di Palazzo Chigi.
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