Lavoro: in arrivo il contratto a tutele crescenti. Ecco come funziona e come incide sull’articolo 18

Marta Panicucci

17 Settembre 2014 - 10:32

All’interno della delega per la riforma del mercato del lavoro il governo sta lavorando all’attuazione di una nuova tipologia di contratto a tutele crescenti. Ecco in cosa consiste, quali tutele riconosce al lavoratore e come incide sull’articolo 18.

Lavoro: in arrivo il contratto a tutele crescenti. Ecco come funziona e come incide sull’articolo 18

Continua il lavoro del governo sulla riforma del mercato del lavoro. Dalla riunione di ieri tra esponenti del Pd e il ministro Poletti emergono alcune novità circa il Ddl con il Jobs act. All’interno del decreto delega al governo per l’approvazione delle riforme compare una nuova tipologia di contratto, quello a tutele crescenti.

Contratto a tutele crescenti
Il contratto a tutele crescenti è una nuova tipologie di contratto che dovrebbe andare ad affiancare, o meglio a sostituire, forme di contratto attualmente in vigore. Si tratta di un contratto in cui i lavoratori che vengono assunti sono stabilizzati nell’arco dei tre anni, arrivando ad ottenere un contratto a tempo indeterminato con tutte le tutele previste dalla legge. Nei tre anni precedenti però il datore di lavoro ha la facoltà di licenziare il lavoratore in ogni momento. In maniera crescente e graduale nel corso dei tre anni al lavoratore vengono riconosciute tutte le tutele previste dall’articolo 18.

Il contratto di lavoro a tutele crescenti ha lo scopo, secondo quanto dichiarato dal sottosegretario Delrio, di aumentare progressivamente le tutele riconosciute al lavoratore; favorire l’assunzione dei lavoratori da parte delle imprese e semplificare le tipologie di contratto. Al momento infatti, in Italia abbiamo ben 46 diverse tipologie di contratto che danneggiano la funzionalità del mercato del lavoro.

E l’articolo 18? Sempre al centro di discussioni l’articolo 18 ha un ruolo marginale nel progetto del governo. Ovvero a quanto pare, il governo Renzi non sta discutendo sull’abolizione o meno dell’articolo 18, ma piuttosto sul suo adattamento al mercato del lavoro attuale. Per inciso, l’articolo 18 dello Statuto dei lavoratori disciplina il reintegro del lavoratore licenziato ingiustamente.

Con il contratto a tutele crescenti in pratica, l’articolo 18 entrerebbe in funzione a partire dal terzo anno. Nel periodo triennale di prova il lavoratore non sarebbe coperto dalla tutela dell’articolo 18 che entrerebbe in maniera graduale nel rapporto tra datore di lavoro e lavoratore.

Landini
Il segretario della Fiom, Maurizio Landini, ospite alla prima puntata di Ballarò si dice disponibile a trattare con il governo sul contratto di lavoro a tutele crescenti. Ma a condizione che si "riduca drasticamente il numero delle tipologie contrattuali esistenti" e che si assicuri il funzionamento del nuovo tipo di contratto. "Tutele crescenti - afferma Landini - vuole dire che prima o poi le tutele ai lavoratori arrivano davvero perché altrimenti il contratto a tutele crescenti è soltanto un’altra presa in giro".

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