La Grecia scioccata davanti al no di Cipro: ecco la differenza tra i due paesi

Erika Di Dio

21 Marzo 2013 - 12:39

La Grecia scioccata davanti al no di Cipro: ecco la differenza tra i due paesi

I Greci sono profondamente scioccati e sono diventati verdi dall’invidia, dopo aver ascoltato il dibattito all’interno del Parlamento cipriota per il voto cruciale sulla tassa sui depositi bancari. L’Eurogruppo ha imposto delle misure per il piano di salvataggio di Cipro che sono state rifiutate dai ciprioti.

I commenti della popolazione greca

Appena è iniziata la discussione al Parlamento cipriota, un amico mi ha chiamato:

"Guardali, guardali. Dicono NO alla troika, respingeranno la tassa sui conti bancari e i nostri politici hanno detto Sì ad ogni punto e virgola imposta dalla troika. Che vergogna!".

Uguali i commenti degli utenti greci su Internet.

Essendo i greci già al terzo contratto di finanziamento, non possono che rimanere sconvolti nel sentire Yiannakis Omirou da Edek dire "La nostra proposta è quella di dire no ad un accordo e alla rinegoziazione" o Dimitris Syllouris da EUROKO sostenere, "Cipro può vivere anche senza la troika".

Sì, sentono i ciprioti criticare aspramente l’Unione europea per non aver mostrato la famosa solidarietà europea ma essersi comportati da usurai. Peggio ancora, alcuni dirigenti del partito cipriota hanno anche criticato il portavoce del loro governo per aver indotto in errore i cittadini, sostenendo che non sarebbe stata applicata "nessuna tassa sui depositi".

Cose incredibili sono state dette laggiù nel Parlamento cipriota.

La differenza con la Grecia

Qualcosa che né il partito conservatore Nea Dimocratia né quello socialista PASOK hanno mai fatto. Ogni dibattito parlamentare prima di un accordo sui prestiti si è sempre risolto in uno scambio di accuse tra i due partiti che hanno governato il paese per quasi quattro decenni e lo hanno rovinato con le loro politiche.

Invece di combattere e negoziare, essi hanno invece firmato un accordo dopo l’altro e hanno causato il panico tra i cittadini greci a causa del crollo totale dell’economia.

La votazione di Cipro si è svolta lo scorso 19 Marzo alle 8:00 (ora locale):

Sarebbe necessaria la maggioranza semplice dei 56 membri della Camera dei Rappresentanti per l’approvazione del disegno di legge del governo sull’haircut dei depositi.

I tre partiti AKEL (19 seggi), Edek (5) e i Verdi solo con un seggio, hanno deciso domenica di votare contro l’haircut. Questo fa sì che il Presidente Anastasiades deve fare affidamento sul suo partito Disy (20 seggi) e sul suo alleato del governo di coalizione DIKO (8 seggi). Anche EUROKO (2 seggi) non voterà a favore.

Anche se egli assicura che tutti i membri Disy sosterranno il disegno di legge, il voto favorevole degli otto membri del DIKO è tutt’altro che certo. Almeno tre deputati DIKO hanno dichiarato che non sosterranno il disegno di legge.

Un po’ prima martedì, i greci sono rimasti stupiti di sentire che il ministro delle Finanze Michalis Sarris avesse presentato le sue dimissioni al presidente Anastasiades per "non essere riuscito a trovare un affare migliore" nel corso della riunione dell’Eurogruppo sabato. Anastasiades non ha accettato le dimissioni di Sarris e lo ha mandato a Mosca per trovare un accordo con i russi. Egli potrebbe essere sostituito quando tornerà a Nicosia.

No, nessuno si è dimesso in Grecia, nessuno ha ammesso le sue responsabilità per gli errori gravi e per la resa totale alla Troika. Una resa che ha portato alla povertà di milioni di famiglie greche.

Non c’è da stupirsi se il primo ministro Antonis Samaras ha cancellato la sua visita in Finlandia, del 22-24 Marzo.

Forse ha avuto paura di dover affrontare dell’agitazione sociale, se i ciprioti avessero respinto la tassa sui depositi e avessero dato un calcio alla Troika, mandandola via.

Traduzione italiana a cura di Erika Di Dio. Fonte: KeepTalkingGreece

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