La notizia è passata piuttosto sotto traccia ma è ufficiale: dal 6 settembre scorso Cina e Russia hanno stretto un accordo commerciale per cui i Russi mettono a disposizione dei Cinesi stock illimitati di petrolio accettando in pagamento la valuta cinese, lo yuan, al posto dei dollari.
Questo nuovo passo, che potrebbe portare a riassetti rilevanti a livello geopolitico, continua nella direzione dell’internazionalizzazione dello Yuan, processo avviato da diversi mesi ed esplicitamente caldeggiato dalle autorità cinesi che vedono nello svincolamento dal dollaro USA una delle priorità per la Cina del futuro.
Del resto, con i paesi del blocco occidentale sempre meno consumatori (e quindi sempre meno importatori) la Cina ha tutto l’interesse ad emanciparsi e proporsi come player geopolitico indipendente ed autorevole.
Secondo Gabriele Vedani, managing director di Fxcm «La decisione della Cina di pagare in yuan le forniture di petrolio provenienti dalla Russia, che ha accettato di buon grado, rispondendo che le risorse a di oro nero a favore del partner asiatico saranno illimitate, benché poco reclamizzata dai media, potrebbe essere l’alba di un nuovo ordine valutario mondiale dove il dollaro potrebbe progressivamente perdere il proprio ruolo centrale. Non dimentichiamo infatti che il bene di gran lunga più scambiato oggi al mondo è proprio il petrolio. Potenzialmente devastante per il biglietto verde con effetti difficilmente reversibili nel medio/lungo termine».
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