All’interno del rapporto statunitense sull’occupazione, una sezione di particolare interesse è rappresentata dalla non-farm employment change, la quale mostra che sul periodo sono stati creati 171.000 nuovi posti di lavoro sul territorio statunitense.
Una cifra, questa, che supera nettamente le stime formulate in precedenza dagli analisti, che avevano preannunciato la creazione di 123.000 nuovi posti di lavoro.
La buona notizia si aggiunge a quella del mese di Settembre, in cui le stime precedenti il rapporto avevano mostrato la possibilità di creare 114.000 nuovi posti di lavoro, che si rilevarono poi essere 148.000.
Tuttavia, al dato confortante mostrato dalle assunzioni record sul periodo, si contrappone quello del tasso di disoccupazione statunitense in crescita, passando da un precedente 7,8% al 7,9%. In aggiunta anche la previsione di un possibile innalzamento dello 0,2% sulle retribuzioni in base al guadagno orario medio che non si è concretizzata.
L’incremento di nuovi posti di lavoro ha interessato i campi professionali quali servizi alle imprese con 51.000 nuovi assunti, l’assistenza sanitaria con 31.000 assunti e il settore del commercio al dettaglio con 36.000 assunti.
La media mensile delle nuove assunzioni in America è rimasta stabile sin dal 2011 con una media di circa 150.000 unità mensili.
La reazione dell’indice forex del dollaro al rapporto
La sezione non-farm employment change, mostrando risultati che superano le stime precedentemente ipotizzate, ha provocato una reazione di fiducia nei commercianti americani, con la conseguente crescita dell’indice forex del dollaro americano, che, come mostrato dal grafico, ha raggiunto valori pari a 81.100 in data odierna.
Il resoconto generale sulla situazione dell’occupazione
Il crescente tasso di disoccupazione mostra che la creazione di nuovi posti di lavoro non riesce a tener testa ai persistenti ridimensionamenti del personale.
Tuttavia, gli economisti vedono nella calamità dell’uragano Sandy appena abbattutosi sugli Stati Uniti, un’ulteriore opportunità di creare nuova domanda lavorativa, nello specifico nel campo della manovalanza necessaria alla ricostruzione.
In conclusione, ci sono le basi per pensare ad una impennata dell’indice del dollaro, in attesa del rapporto sul lavoro del quarto semestre che potrebbe avere caratteri simili agli ultimi rilasciati, con previsioni che successivamente risultano inferiori agli effettivi dati che successivamente vengono divulgati.
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