Jobs act, primi bilanci: a marzo 92mila contratti in più

Stefania Manservigi

23 Aprile 2015 - 18:53

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A più di un mese dalla sua entrata in vigore, si tirano i primi bilanci sul Jobs act, la riforma del lavoro del governo Renzi. Ecco i dati ufficiali di marzo resi noti dal Ministero del Lavoro.

Jobs act, primi bilanci: a marzo 92mila contratti in più

Si iniziano a tirare i primi bilanci sugli effetti del Jobs act, la riforma del lavoro del Governo Renzi, sul mercato italiano.
I primi dati emersi sembrano positivi: le attivazioni di nuovi contratti nel mese di marzo sono state 641.572 a fronte di 549.273 cessazioni. Il saldo attivo, dunque, risulta di 92.299 contratti.
I dati, resi noti nelle comunicazioni obbligatorie del Ministero del Lavoro, non sono giustificati soltanto dagli incentivi alle assunzioni a tempo indeterminato previsti dalla Legge di Stabilità 2015 ma anche dalla possibilità offerta alle aziende di assumere con il nuovo contratto a tutele crescenti, fiore all’occhiello proprio del Jobs act.

Jobs act, più contratti a tempo indeterminato meno contratti precari
Tra i contratti attivati nel mese di marzo il saldo risulta positivo soprattutto per i contratti a tempo indeterminato.
Le assunzioni a tempo indeterminato, infatti, sono state 162.498 facendo registrare un aumento del 49,5% rispetto alle assunzioni a tempo indeterminato di marzo 2014 (108.647). Le assunzioni fisse sono state il 25,3% del totale delle attivazioni, mentre l’anno scorso si erano fermate al 17,5%.
Se i contratti a tempo indeterminato sotto l’influsso del Jobs act subiscono un’impennata, diminuiscono invece le attivazioni di contratti precari; le assunzioni a tempo determinato sono scese da 395.000 a 381.234, i contratti di apprendistato da 21.037 a 16.844 e le collaborazioni da 48.491 a 36.460 risultando meno favorevoli dal punto di vista della contribuzione.

Jobs act: raddoppiata la trasformazione dei contratti a tempo indeterminato
Oltre all’attivazione di nuovi contratti, buone notizie giungono anche per quanto riguarda la trasformazione dei contratti. Secondo il Ministero del Lavoro, infatti, a marzo le trasformazioni di rapporti di lavoro precari in rapporti di lavoro a tempo indeterminato sono state 40.034, quasi il doppio rispetto alle trasformazioni registrate a marzo 2014 (22.116).

Jobs act, primi dati: le reazioni
Soddisfatto si è detto il Presidente della Repubblica Sergio Mattarella nel commentare i primi dati a più di un mese dall’entrata in vigore del Jobs act:
«Naturalmente sono dati ancora iniziali. E bisogna prenderli con cautela. Però sono dati che incoraggiano la fiducia, cosa essenziale».
Di diverso avviso è stata invece Susanna Camusso, leader della Cgil che ha risposto così a chi gli ha chiesto di commentare i 92mila contratti in più attivati a marzo, come comunicato dal Ministero del Lavoro:
«Ma di quali dati stiamo parlando, quelli dell’ufficio stampa propaganda? Comunque il dato di marzo non è diverso da quello del mese scorso.».

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