Italtherm, l’azienda emiliana che sfida le multinazionali e punta alla sostenibilità

Chiara Ridolfi

14/01/2019

16/01/2019 - 17:10

condividi

Italherm ha risposto per noi ad alcune domande, mostrandoci come sia possibile lavorare bene in Italia e proporre progetti ecosostenibili.

Italtherm, l’azienda emiliana che sfida le multinazionali e punta alla sostenibilità

Made in Italy e attenzione all’ambiente: si chiama Italtherm ed è un’azienda emiliana, specializzata nel settore del riscaldamento autonomo e centralizzato, nata 8 anni fa ma con un’esperienza trentennale nel settore.
Quella di Italtherm è infatti una storia particolare, in cui emerge tutta la voglia di far bene e di scommettere sui giovani e sul know how del territorio, senza delocalizzare. A raccontarla per Money.it è Paolo Mazzoni, Fondatore e Presidente di Italtherm.

In tempo di crisi, Italtherm può definirsi praticamente un’araba fenice dell’economia piacentina. Come è nata l’azienda?

Ci piace l’immagine dell’araba fenice perché effettivamente rappresenta in pieno la storia di Italtherm, azienda nata nel febbraio 2011 dalle sue stesse ceneri: nel 1970 avevo infatti fondato un’azienda, la Hermann, con stabilimento a Pontenure, in provincia di Piacenza, che negli anni si era sviluppata diventando azienda di riferimento sia in Italia che all’estero. Nel 2007, con l’intenzione di dare un ulteriore impulso e sviluppo, la Hermann era stata venduta ad un gruppo internazionale che invece, nel giro di pochi anni, aveva scelto di chiudere la produzione italiana e puntare sulla delocalizzazione con conseguente licenziamento dei dipendenti di Pontenure.
È stato allora che, dopo essere stato ricontattato da un gruppo di ex-dipendenti, ho deciso di investire nuovamente sul territorio e di avviare un nuovo progetto: insieme al mio socio storico, Baltur, abbiamo riaperto lo stabilimento di Pontenure e grazie all’esperienza decennale acquisita abbiamo dato vita ad una nuova azienda di successo, Italtherm, che già dal nome intende sottolineare il legame con il territorio.

Un’azienda con radici nel passato, ma che guarda al futuro. Dedicate molte risorse alla ricerca e sviluppo, qual è il vostro prodotto più innovativo?

Esattamente. Abbiamo scelto di specializzarci nella produzione di caldaie con un occhio alla sostenibilità: l’efficienza energetica di una casa passa anche dal modo in cui viene riscaldata e scegliere una caldaia efficiente è importante sia per l’ambiente che per l’incidenza diretta sui costi in bolletta. Per questo investiamo costantemente nella ricerca per offrire prodotti e servizi sempre più innovativi e in grado di coniugare efficienza energetica, sostenibilità, design e sicurezza. Tra i prodotti di punta in questo senso c’è ad esempio City Top, la nuova caldaia a condensazione con un range di modulazione superiore a 1:20 che consente di adattarsi all’effettivo fabbisogno termico dell’abitazione, riducendo il numero di accensioni e spegnimenti e diminuendo il consumo di gas e le emissioni inquinanti. Sostenibilità grazie a ricerca e tecnologia: abbiamo infatti progettato e sviluppato l’ICS - Intelligent Combustion System, un sistema che rende la caldaia intelligente che si controlla, si regola e si adatta autonomamente. Questo sistema infatti controlla i valori della combustione e regola la portata del gas in modo da avere sempre il corretto rapporto aria/gas, ottenendo così riduzione dei consumi, minori emissioni, minor tempo di installazione o regolazioni manuali da eseguire.

Il 2018 si è chiuso con un vero boom per voi, dico bene?

Gli sforzi di tutti questi anni sono stati ripagati con dei buoni risultati: nel 2018 abbiamo toccato quota 65.000 caldaie vendute e abbiamo chiuso l’anno con oltre 33 milioni di euro di fatturato, con un aumento del 35% rispetto al 2017. Siamo molto orgogliosi del nostro percorso, che ci ha permesso di crescere anche dal punto di vista dell’organico che dal 2012 al 2018 è passato da 30 a 100 dipendenti. E c’è tutta l’intenzione di crescere ancora: al momento infatti abbiamo aperto 5 posizioni in area tecnica, siamo alla ricerca di ingegneri elettronici e termotecnici per lo sviluppo di nuovi prodotti legati alle energie rinnovabili.

Parliamo di un tema davvero utile a tutti, l’Ecobonus. Come funziona e in che modo vi si può accedere?

L’Ecobonus è un’occasione unica per sostituire le vecchie caldaie con modelli nuovi e più performanti. La sostituzione di una caldaia tradizionale con una a condensazione può consentire infatti di ridurre i consumi di gas di circa il 20%, percentuale che aumenta nel caso di utilizzo di un sistema di termoregolazione evoluto, arrivando in alcuni casi fino al 30% di risparmio.
L’incentivo in sostanza prevede che, installando una caldaia più performante, si possa accedere - in fase di dichiarazione dei redditi - ad uno sgravio fiscale del 50% se la caldaia nuova sarà un modello a condensazione in classe A. L’aliquota potrà salire fino al 65% se, contestualmente alla nuova caldaia, sarà installato anche il sistema di termoregolazione evoluto. Possono usufruire dell’Ecobonus 2019 persone fisiche, professionisti e società, nonché associazioni, enti pubblici e privati nel caso in cui non svolgano attività commerciale.

Argomenti

Iscriviti a Money.it