Tegola Italia: lo spettro della recessione è tornato

C. G.

31/01/2020

31/01/2020 - 14:51

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Italia verso la recessione? Il PIL del 4° trimestre 2019 (preliminare) non è cresciuto, anzi, si è contratto. Tutti i dati Istat

Tegola Italia: lo spettro della recessione è tornato

L’Italia verso la recessione? Un dubbio, questo, sorto nel momento in cui il PIL del 4° trimestre 2019 si è contratto dello 0,3% su base congiunturale, dunque rispetto al periodo luglio-settembre.

Ad alzare il velo sulla flessione dell’economia tricolore è stato l’Istat, che nella mattinata odierna ha reso noti i dati preliminari sul Prodotto Interno Lordo italiano cercando di evidenziare tutti gli elementi che hanno contribuito alla frenata.

Esattamente come accaduto a fine 2018, se anche in questo caso l’Italia registrerà due trimestri consecutivi in flessione si tornerà a parlare di recessione tecnica.

Italia verso recessione tecnica? Tutti i dati Istat

Come anticipato, la rilevazione dell’Istat non ha lasciato spazio a dubbi o interpretazioni. Nel 4° trimestre del 2019, dunque nei mesi di ottobre, novembre e dicembre, il PIL dell’Italia è sceso dello 0,3% e ha deluso tutte le attese del mercato, pronto ad osservare un’avanzata economica dello 0,1%.

Su base annua, e dunque in confronto al pari periodo 2018, la variazione del Prodotto Interno Lordo è stata nulla (0,0%). Anche in questo caso le previsioni degli analisti allo 0,3% sono state completamente riviste al ribasso.

“La dinamica del PIL ha subito una battuta di arresto (un calo dello 0,3%) che ha interrotto la debole tendenza positiva prevalsa nell’arco dei quattro trimestri precedenti. Tale risultato negativo determina un abbassamento del tasso di crescita tendenziale del PIL, che scende a zero dallo 0,5% del trimestre precedente,”

si legge nel report dell’Istituto che ha ricordato come il 4° trimestre del 2019 abbia avuto le stesse giornate lavorative del 4° trimestre 2018, ma due giornate in meno rispetto al quarto precedente.

Precisazioni, queste, che non hanno scalfito i più pessimisti, già pronti a parlare di ipotetica futura recessione tecnica.

Cosa ha determinato il calo del PIL

In linea di massima, ha continuato l’Istat, la discesa del PIL italiano e i timori di recessione sono stati determinati da diversi ordini di motivi, primo fra tutti il calo del valore aggiunto dei seguenti comparti:

  • agricoltura;
  • silvicoltura;
  • pesca;
  • industria.

Nulla invece la variazione nel settore servizi. Per quel che riguarda la domanda, infine, la componente estera netta ha dato un contributo positivo al quale si è affiancato però quello negativo della componente nazionale.

Un sguardo all’intero 2019

I dati sul PIL del 4° trimestre hanno permesso di tirare (seppur preliminarmente) le somme sull’intero 2019. Nell’anno la una crescita (corretta per gli effetti di calendario) è risultata dello 0,2%.

Al momento, la variazione acquisita per il 2020 è negativa per 0,2 punti percentuali. I risultati definitivi sul PIL 2019 dell’Italia verranno pubblicati dall’Istituto il prossimo 2 marzo, mentre i nuovi trimestrali vedranno la luce il 4 marzo. Per parlare di recessione tecnica, però bisognerà osservare come detto due trimestri consecutivi in calo.

Sulla questione è intervenuto in giornata il Ministro dell’Economia e delle Finanze Gualtieri, che si è detto piuttosto fiducioso nei confronti dell’anno appena iniziato.

Prevediamo un rimbalzo per il primo trimestre 2020, confidiamo in un rimbalzo e siamo ancora più determinati a lavorare per implementare il nostro programma di sostegno alla crescita e agli investimenti.”

A sua detta, insomma, la flessione del PIL osservata nel 4° trimestre non porterà l’Italia verso la recessione tecnica e si rivelerà soltanto una frenata temporanea.

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