Sull’Italia l’allarme del premio Nobel Krugman: persone non abbastanza preoccupate

C. G.

21 Maggio 2018 - 11:34

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Paul Krugman sull’Italia: l’allarme del premio Nobel per l’economia non ha lasciato spazio a dubbi e interpretazioni. Stiamo sottovalutando la situazione.

Sull’Italia l’allarme del premio Nobel Krugman: persone non abbastanza preoccupate

L’Italia è una minaccia per l’ordine liberale del mondo.

A dirlo nientemeno che il premio Nobel per l’economia Paul Krugman, che ha paragonato i rischi derivanti dal Belpaese a quelli del trumpismo.

Un vero e proprio allarme quello lanciato dall’esperto, che ha fatto notare come l’Italia non stia suscitando la giusta preoccupazione. Per dirla con le parole dello stesso Krugman, le persone stanno sottovalutando la situazione italiana e non si stanno preoccupando abbastanza.

Questo il tweet con il quale il premio Nobel ha espresso le sue perplessità su un’Italia che a più di due mesi dal voto non è riuscita ancora a formare un Governo stabile. E lo ha fatto, Krugman, dichiarandosi d’accordo con una recente analisi di Wolfgang Münchau del Financial Times dal titolo “Italy illustrates the way to liberal democracy’s demise” (letteralmente: L’Italia indica la strada verso la la fine della democrazia liberale).

Quella dell’editorialista è una vera e propria ‘accusa’ nei confronti dei partiti centristi, che hanno da sempre sottovalutato l’entità della minaccia in arrivo e questo, si legge nelle righe del FT, non solo in Italia ma nell’Europa intera.

Per dirla con le stesse parole di Münchau, sia il Movimento 5 stelle che la Lega determineranno una fase di recupero economico in Italia, il tutto grazie ad un ampio stimolo fiscale. I due partiti otterranno dunque il merito del citato recupero e non faranno che limitare ancor di più il consenso delle forze centriste.

“Qui giace la più importante lezione dalla Repubblica di Weimar. Se una democrazia liberale fallisce nel tentativo di portare prosperità economica ad una porzione sufficientemente vasta di popolazione nel lungo periodo, allora finisce. Assieme alle istituzioni economiche che essa ha creato.”

Alla base delle assunzioni di Münchau, alle quali ha parzialmente aderito anche Paul Krugman, l’idea che l’Italia sarà presto o tardi in grado di uscire dall’Euro. Un’eventualità, questa, che pare sia stata scongiurata dalla recente bozza di governo di M5s e Lega. Tutti gli occhi, oggi, saranno puntati sugli ultimi sviluppi che, nel tardo pomeriggio porteranno Di Maio e Salvini davanti a Mattarella.

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