Dal Wall Street Journal - Il premier Italiano, Enrico Letta, ha tentato di calmare gli spiriti riguardo alle crescenti preoccupazioni che la grande coalizione alla guida del paese possa collassare a causa delle numerose tensioni interne, portando così gli italiani al voto anticipato.
Letta alla stampa estera: non vedo il rischio
Il governo Letta, una difficile alleanza di centro-sinistra e partiti conservatori, combatte per far approvare misure che possano far uscire il paese dalla spirale negativa di disoccupazione e stagnazione facendo così riprendere la moribonda economia italiana, ma allo stesso tempo mantenendo fede agli obblighi internazionali presi con l’Europa in materia di bilanci.
"Francamente, non vedo il rischio di elezioni anticipate" ha detto Letta incontrando per la prima volta la stampa internazionale a Roma.
Berlusconi può far cadere il Governo?
Le preoccupazioni per un voto anticipato sono riemerse mercoledì, con la sentenza della Corte Costituzionale che ha rifiutato di annullare il processo che vede Silvio Berlusconi condannato per frode. Gli alleati di Berlusconi sono alleati chiave del Governo Letta e si teme il peggio (non molto tempo fa, il The Economist scriveva: "Il Governo Letta è appeso ad un filo, ed una delle estremità la tiene in mano Berlusconi").
La sentenza finale per Berlusconi è attesa per l’inizio del 2014 e, come sappiamo, Berlusconi rischia l’interdizione dai pubblici uffici. Ma l’ex Premier nega ogni accusa e spiega che la sentenza non avrà alcuna influenza sul suo "impegno personale" con il governo.
Dopo le elezioni inconcludenti di febbraio, il PD ed il PdL si sono uniti per formare la grande coalizione e Berlusconi ha assicurato che il suo supporto al governo Letta durerà fino a quando continueranno ad arrivare risposte concrete alle richieste del suo partito, in particolare per quanto riguarda la tassa sulla proprietà e la riduzione della pressione fiscale per aziende e famiglie, schiacciate dalla recessione ormai da anni.
Gli impegni del Governo Letta visti dall’estero
Letta ha rinnovato la promessa di riformare alcuni punti della costituzione e cambiare la legge elettorale approvando contemporaneamente misure che contrastino la disoccupazione giovanile: un tema caldo per tutta l’Europa e sul quale Roma ha insistito affinché fosse messo tra i primi argomenti in agenda del summit estivo dell’UE.
"L’Unione Europea non può permettersi di arrivare al summit di giugno con una retorica vuota e impegni vaghi" ha detto Letta.
Oltre alla battaglia contro la disoccupazione giovanile, l’Europa deve anche guardare avanti all’unione bancaria senza che le scadenze prefissate vengano prolungate oltre.
L’Italia si è impegnata per stabilire un piano nazionale contro la disoccupazione giovanile prima del meeting del 27 e 28 giugno.
Tra le misure, incentivi fiscali per le aziende che assumono giovani lavoratori e in particolare mirate alle regioni del sud, dove la disoccupazione giovanile supera il 50%.
Diminuire la pressione fiscale sul lavoro e ridurre la segmentazione del mercato italiano, dove persone hanno un lavoro a tempo indeterminato e altre lottano per ottenere un contratto, sia pure a tempo determinato, sono diventati i principali componenti del piano di rilancio di un’Italia in estrema difficoltà.
Letta ha descritto alla stampa internazionale il problema come il risultato di anni di cattive politiche volte a difendere i diritti di chi era già entrato nel mondo del lavoro, dimenticando chi ne fosse rimasto fuori.
L’Italia, infine, sta spingendo sui leader Europei ad accettare l’erogazione veloce di 6 miliardi di Euro da destinare ad un piano di garanzia per l’occupazione giovanile che dovrebbe entrare in vigore nei prossimi sette anni.
| Dal Wall Street Journal: Italian Prime Minister Sees No Risk of Early Elections |
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