Indipendenza: Catalogna come la Scozia? No, ecco perché

Vittoria Patanè

16 Settembre 2014 - 11:44

Non saranno solo gli scozzesi a votare per l’indipendenza della propria regione. Il 9 novembre anche in Catalogna si terrà un referendum per la secessione. Ma tra le due consultazioni ci sono differenze importanti. Ecco quali sono

Indipendenza: Catalogna come la Scozia? No, ecco perché

La Gran Bretagna è in subbuglio. Il referendum della Scozia del 18 settembre è sempre più vicino e il numero di Sì sembra aumentare di giorno in giorno.

La preoccupazione di Londra è palpabile e il discorso pronunciato ieri dal Primo Ministro David Cameron palesa quanto la situazione sia considerata grave in tutto il Regno Unito.

Contro l’indipendenza di Edimburgo sono intervenuti praticamente tutti: dai giornali, Financial Times ed Economist in primis, ai politici, dagli imprenditori agli investitori. Questi ultimi hanno già cominciato a mettersi al sicuro, 17 miliardi di sterline avrebbero già oltrepassato il Vallo di Adriano e sarebbero diretti a sud. Il timore è che l’intera economia nazionale uscirà con le ossa rotte da questo referendum.

Nel frattempo continuano i sondaggi che mostrano una situazione di assoluta incertezza: per l’Observer vinceranno i sì (54% contro 46%), per il Sunday Telgraph ad avere la meglio, con la stessa percentuale, saranno i no, mentre il Sunday Times prevede una vittoria dei no (51% contro 49%).

Insomma, il distacco tra le due fazioni sarebbe talmente basso che neanche i più grandi sondaggisti del Paese ci stanno capendo qualcosa.

Ma a ben guardare la Scozia non è l’unico territorio in cui attualmente soffia un "pericoloso" vento indipendentista.
A chiedere la secessione c’è anche un’altra celeberrima regione che mira a diventare Stato e a separarsi dal Governo centrale. Siamo in Spagna e la terra di cui stiamo parlando è la Catalogna.

I catalani decideranno il proprio destino il prossimo 9 novembre, giorno in cui è stato indetto un referendum per votare l’indipendenza. Le domande saranno due: “Vuoi che la Catalogna diventi uno Stato?” e, in caso di risposta affermativa, questo “Stato deve essere indipendente?”.

A differenza di quanto potrebbe accadere in Scozia però, in caso di vittoria dei Sì non cambierebbe assolutamente nulla. Perché? Perché la Corte Costituzionale spagnola ha già dichiarato illegale il referendum di Barcellona e quindi, nel caso in cui prevalessero i fautori della secessione, il risultato verrebbe considerato illegale. La Catalogna rimarrà territorio spagnolo.

Ma c’è di più. Se David Cameron ha già annunciato la concessione di autonomia politica, fiscale ed economia alla Scozia, Mariano Rajoy ha invece escluso qualsiasi tipo di concessione, soprattutto in materia fiscale. Ricordiamo che la Catalogna è una delle regioni più ricche del Paese e una delle poche ad essere sopravvissuta alla crisi economica.

Il Sì dunque in questo caso avrà solo un significato simbolico e verrà considerato un trampolino di lancio per poter continuare a portare avanti un percorso volto a far prevalere la volontà indipendentista catalana. Un inizio, non un risultato.

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