Indipendenza Catalogna: manifestazione a Barcellona in vista del referendum. Premier Rajoy: "E’ illegale"

Marta Panicucci

12 Settembre 2014 - 09:19

Grande manifestazione a Barcellona per l’indipendenza della Catalogna. E’ tutto pronto per il referendum del 9 novembre, ma il premier spagnolo Rajoy continua a ribadire l’illegalità del voto. Intanto occhi puntati sulla Scozia.

Indipendenza Catalogna: manifestazione a Barcellona in vista del referendum. Premier Rajoy:

Un milione a 800 mila persone in piazza a Barcellona per sostenere il referendum per la secessione della Catalogna. Nonostante il premier Rajoy abbiamo ribadito in più di un’occasione l’illegalità del referendum, il popolo secessionista catalano è sceso in piazza nel giorno in cui la regione commemora la caduta di Barcellona nelle mani dell’esercito borbonico.

Sulla scia del referendum scozzese che si terrà tra una settimana, anche la Catalogna afferma con forza la propria voglia di votare per la sua indipendenza. In realtà, secondo i sondaggi, l’80% dei catalani è a favore del referendum, ma la percentuale dei "sì" all’indipendenza non supererebbe il 45%.

Manifestazione a Barcellona
L’11 settembre 1714 Barcellona cadde nelle mani dell’esercito borbonico. Nel giorno della sua commemorazione un milione e 800mila persone, secondo la conta della polizia urbana, sono scese in piazza creando un mosaico umano lungo 11 chilometri con i colori giallo rossi. In una delle piazze principali della città è stata sistemata una gigantesca urna con 947 cassette elettorali di cartone, una per ognuno dei 947 municipi catalani. All’ora simbolica delle 17,14, un giovane ha infilato la scheda del voto, sulle note dell’inno catalano ‘Els Segadors’. E’ il terzo anno consecutivo che i catalani, in modo pacifico, scendono numerosissimi in piazza l’11 settembre per chiedere un referendum per la secessione dallo stato spagnolo.

Non solo cittadini, ma anche rappresentati del governo e non solo hanno partecipato alla manifestazione dai colori giallo-rossi. Il governo catalano era presente quasi al completo con rappresentanti di CiU, Erc, Icv, Cup e militanti socialisti, unico assente il presidente Arturo Mas. Anche il calciatore del Barcellona Gerard Piquet è sceso in piazza portando con sé il figlio nell’uniforme del Barça coi colori catalani.

Referendum secessionista
La forza secessionista della Catalogna sta mostrando tutta la sua vitalità a poco meno di due mesi dal referendum indetto per il 9 novembre. Ma, mentre sale la voglia di andare al voto, crescono anche gli attriti con il governo spagnolo, sordo alle richieste secessioniste della Catalogna. Mas assicura che a novembre i catalani andranno alle urne per rispondere ai due quesiti referendari: "Vuole che la Catalogna sia uno Stato"; e in caso affermativo: "Vuole che sia uno Stato indipendente?"

Il problema resta l’incostituzionalità del referendum. Il presidente della Catalogno Artur Mas ha ribadito che "tutto è tecnicamente pronto per la convocazione alle urne il 9 novembre". Mentre il premier spagnolo Rajoy assicura di aver preso "tutte le misure per impedire un referendum illegale".

Saranno due mesi frenetici per la Spagna e la Catalogna secessionista. Per il momento tutti gli occhi sono puntati sulla Scozia che andrà alle urne la prossima settimana. Mas e i secessionisti sperano che la vittoria della Scozia secessionista spiani la strada alle stesse istanze catalane.

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