L’amministrazione finanziaria ha inviato le prime 20 mila lettere per i contribuenti che presentano scostamenti tra reddito accertato e reddito dichiarato
In questo periodo sono in partenza circa 20 mila lettere inerenti il redditometro ed indirizzate ai contribuenti. In particolare gli inviti al contraddittorio contengono all’interno una ricostruzione del reddito e un calcolo dello scostamento tra quanto dichiarato e quanto accertato. Per ogni tipo di uscita accanto alle spese certe (valori stabiliti dalle risultanze dell’Anagrafe tributaria) e gli elementi certi (uscite collegate al possesso di beni certi quali automobili, motocicli, ecc.) il contribuente ha la possibilità di indicare quali siano gli importi effettivi così come è dimostrabile da fatture o altra documentazione.
La prima lettera inviata dall’agenzia delle entrate riporta i dati del contribuente ed una data ed un orario in cui lo stesso viene convocato presso una delle sedi dell’amministrazione. La seconda parte riporta invece il reddito del soggetto e dei familiari e la ricostruzione effettuata dal fisco con tutte le spese e gli investimenti effettuati o ricostruiti. L’allegato oltre agli appunti delle singole spese riporta anche i campi bianchi ove è possibile indicare i dati finanziari (in particolare potranno essere inseriti i valori dei saldi iniziali e di quelli finali dei conti correnti).
In questa fase il contribuente ha la possibilità di dimostrare le uscite e le entrate avvenute in un determinato periodo ed evitare l’accertamento o in alternativa di ridurlo. Dalle lettere inviate si evince che il peso degli investimenti nella ricostruzione del reddito è molto rilevante: infatti il reddito dichiarato in presenza di ingenti investimenti può variare di molto (anche tre volte rispetto al valore originario). Tali scostamenti sono dovuti soprattutto alle modifiche normative introdotte che, qualora il contribuente presenti investimenti rilevanti, portano il reddito accertato a ben oltre il 20 % di scostamento tra accertato e dichiarato.
Infatti a differenza degli anni scorsi, il nuovo redditometro non divide gli investimenti in cinque anni ma li inserisce esclusivamente nell’anno in cui sono sostenute. Tuttavia come regola generale, come indicato all’interno del Dm Economia del 24 dicembre del 2012, l’incremento deve essere considerato al netto dei disinvestimenti nell’anno e nei quattro precedenti e del totale dell’eventuale mutuo contratto.
Tuttavia sin dal primo incontro è comune possibile dimostrare la regolarità della documentazione presentata dal contribuente. Infatti molte volte l’importo indicato in atto non corrisponde alla spesa effettivamente sostenuta dal contribuente. Infatti si potrebbero far valere eventuali disinvestimenti patrimoniali fatti nell’anno o nei quattro precedenti, attraverso l’analisi degli estratti conto da dove si evincono eventuali accrediti. Inoltre è possibile sempre dimostrare che la capacità contributiva si riferisce ad anni precedenti e pertanto non riguarda l’anno in questione.
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