Come tutti sappiamo l’Imu, imposta municipale propria, ha sostituito quest’anno la vecchia Ici, l’imposta comunale sugli immobili.
Le differenze tra i due tributi sono parecchie e, come spesso accade con le novità, per certi versi l’Imu si presenta ancora avvolta da un velo di incertezze.
Non stupisce che alcuni particolari relativi al calcolo dell’Imu non siano stati recepiti o risultino poco chiari.
La conseguenza è che alcuni contribuenti si sono trovati a versare un acconto sull’Imu superiore a quello dovuto. Vediamo a chi e perché spetta l’onere dei rimborsi.
L’eventualità della compensazione
Malgrado la scadenza sia dietro l’angolo, molti non sanno che in alcuni casi è possibile pagare meno Imu.
Ad esempio è possibile effettuare una compensazione dei contributi versati in eccesso; dato che molti dei software per il calcolo dell’Imu non tengono conto di questo particolare è probabile che si siano versati o che si versino somme superiori a quelle dovute.
I questo caso è possibile richiedere un rimborso.
A chi chiedere il rimborso?
In primo luogo bisogna partire dal presupposto che, anche se parte della quota generata dal gettito dell’Imu è destinata allo Stato, essa rimane un’imposta Comunale.
Tale attribuzione di competenza si evince dalla seguente risoluzione.
- Risoluzione 2DF della direzione legislativa tributaria e del federalismo fiscale del dipartimento delle Finanze del Mef, diffusa il 14/12/2012.
Da essa consegue che gli accertamenti, la riscossione, le sanzioni, gli interessi, e i rimborsi dell’Imu sono appannaggio del Comune, secondo le modalità stabilite nel seguente comma.
- Comma 11 dell’ex articolo 13 della legge 214/2011.
Non sarebbe inoltre giusto chiedere al contribuente l’esplicitazione di due richieste di rimborso quando l’imposta è stata versata ad un solo ente.
Quindi, è al Comune che va richiesto il rimborso.
Una volta che il Comune avrà verificato l’effettiva legittimità della richiesta, provvederà al rimborso, rifacendosi sullo Stato per la parte della somma che non gli competeva.
Tutto ciò in adesione al principio di semplificazione degli adempimenti contributivi.
Casi esempio
Per chiarire meglio le dinamiche del rimborso Imu vengono presentati dal dipartimento delle finanze del Mef alcuni esempi di versamento non dovuto.
Il contribuente, preso come esempio dal dipartimento, è un pensionato che ha un’abitazione di sua proprietà ma che si è stabilito in una casa di riposo in cui ha trasferito la residenza. Ecco due ipotesi per il rimborso.
- Prima ipotesi: il Comune, dopo il versamento dell’imposta, ha riconosciuto l’assimilazione all’abitazione principale dell’immobile, elevando la detrazione a totale copertura dell’imposta.
Al momento del saldo in contribuente avrà un credito nei confronti sia del Comune che dello Stato, ma dovrà rivolgersi solo Comune, in virtù delle ragioni sopra citate.
- Seconda ipotesi: La detrazione spettante al contribuente potrebbe non coprire interamente l’imposta dovuta. Poniamo il caso che la somma iniziale fosse dovuta per metà al Comune e per metà allo Stato. In seguito a delibera comunale, tale somma subisce una detrazione e l’intero ammontare viene destinato al Comune.
Il contribuente potrebbe pensare di dover comunque versare la somma dovuta al Comune, meno la detrazione, e rifarsi per la differenza allo stato.
In realtà l’unico interlocutore, sia per il versamento che per il rimborso, rimane il Comune, che poi si regolerà con lo Stato.
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