La banca danese Saxo Bank ha tracciato gli scenari più rari e potenzialmente catastrofici per il 2015. Vediamo quali sono
Il “cigno nero”, così come descritto nel suo libro dall’ex trader Nassim Nicholas Taleb, è quell’evento raro e imprevedibile che sui mercati globali è in grado di provocare veri e propri shock con significative ripercussioni sull’andamento del prezzo degli asset finanziari. Da qualche anno a questa parte alcuni esperti di Saxo Bank, banca danese specializzata nel trading online e negli investimenti, tracciano 10 scenari apparentemente impossibili che, nel caso in cui dovessero realmente avverarsi, sarebbero in grado di scatenare un vero e proprio terremoto sui mercati finanziari globali.
Gli specialisti di Saxo Bank identificano scenari quasi impraticabili, ma partendo sempre da una base di verità derivante dall’analisi degli eventi passati o da un’attuale condizione economico-finanziaria in via di evoluzione. Ecco, dunque, i 10 cigni neri di Saxo Bank per il 2015.
1- Il Regno Unito esce dall’Europa
Le probabilità di un’uscita della Gran Bretagna dall’UE appaiono sempre più in aumento, a causa dei forti dissensi tra Londra e Bruxelles su diversi temi di politica economica e sociale. L’ipotesi potrebbe non essere poi così tanto assurda, soprattutto se alle prossime elezioni di maggio 2015 dovesse esserci una clamorosa vittoria dei partiti anti-UE che negli ultimi mesi stanno ottenendo sempre più consensi.
2- Crollo del mattone nel Regno Unito
Gran Bretagna ancora protagonista in negativo, ma questa volta il cigno nero arriverebbe dal tormentato settore immobiliare, croce e delizia per l’economia di Sua Maestà. Dopo il crollo del mattone avvenuto dopo la crisi dei mutui subprime del 2007-2008, il credito facile ripristinato dalla Banca d’Inghilterra è tornato a far gonfiare oltremodo i prezzi delle case. Esiste il rischio di un nuovo tonfo dell’immobiliare, come avvenuto pochi anni fa.
3- Mario Draghi lascia la BCE
L’attuale governatore dell’Eurotower, il banchiere Mario Draghi, sta portando avanti una politica monetaria sempre più espansiva finora appoggiata anche dall’ala dei “falchi”, dominata dai tedeschi. Draghi vuole abbassare il cambio dell’euro e risollevare l’inflazione, ma l’idea di un quantitative easing spaventa i tedeschi che non accettano la monetizzazione dei debiti sovrani dell’Eurozona. Draghi potrebbe così lasciare la presidenza della BCE, magari al tedesco Jens Weidmann, per diventare Presidente della Repubblica Italiana dopo l’uscita di Giorgio Napolitano.
4- Russia va in default
Nonostante i ripetuti tentativi della banca centrale russa di difendere il rublo, la costante fuoriuscita di capitali esteri, i contrasti con l’Occidente e la forte riduzione delle riserve valutarie spingono la Russia a dichiarare default sul debito sovrano come avveuto già nel 1998.
5- L’inflazione in Giappone vola al 5%
Il mastodontico piano di immissione di liquidità della Bank of Japan, che ha già svalutato tantissimo lo yen, fa uscire definitivamente il paese del Sol Levante dall’era deflazionistica inaugurando una nuova fase caraterizzata da una elevata inflazione. L’indice dei prezzi al consumo in Giappone arriva addirittura al 5%, mettendo in ginocchio i possessori di bond governativi nipponici.
6- Eruzione catastrofica di un vulcano in Islanda
Il vulcano Bardarbunga in Islanda erutta in modo violento, intasando il traffico nei cieli d’Europa. Il notevole rilascio di biossido di zolfo e altri gas tossici mettere in difficoltà l’economia europea.
7- Shopping online in ginocchio
Un’audace azione degli hacker colpisce il settore del commercio elettronico, sancendo la disfatta del leader Amazon.com, che perde il 50% del proprio valore alla borsa di New York.
8- La Cina svaluta lo yuan del 20%
La People’s Bank of China decide di mettere fuori gioco gli speculatori unidirezionali sullo yuan, svalutando massicciamente la propria moneta fino al 20% nei confronti del dollaro.
9- Future sul cacao toccano un picco a 5.000$
10- I tassi sui corporate bond raddoppiano
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