IMU 2013, imprese: Stop alla rata di giugno sui capannoni. Preoccupati i sindaci: "dove prenderemo i soldi?"

Marta Panicucci

14 Maggio 2013 - 12:25

IMU 2013, imprese: Stop alla rata di giugno sui capannoni. Preoccupati i sindaci:

Al termine del fine settimana di ritiro nell’abbazia toscana sembra che il governo abbia deciso di sospendere la rata di giugno della tassa più odiata dagli italiani, l’IMU. La restituzione dell’IMU è stata la bandiera con cui il centrodestra ha portato avanti l’ultima campagna elettorale; poi si è parlato dell’abolizione dell’IMU, ad oggi sembra che la prospettiva più realista preveda, per il momento, soltanto lo stop alla rata di giugno. Nelle intenzioni del governo, sospesa la rata IMU di giugno per famiglie e imprese, l’esecutivo avrebbe tempo fino a settembre per ridisegnare il quadro impositivo su immobili e capannoni.

IMU per le imprese

La settimana scorsa si era diffusa la notizia della stangata che avrebbe interessato le imprese, costrette a pagare la rata IMU di giugno con aumenti fino al 240% rispetto alla rata dell’ICI. Un tale incremento della prima rata dell’IMU era dovuto all’aumento del coefficiente di rivalutazione delle rendite catastali degli immobili aziendali a cui si aggiunge l’incremento dell’aliquota che gli enti locali sono legittimati a reclamare fino oltre l’1%.

La decisione di sospendere la rata IMU di giugno per le famiglie era già arrivata tempo fa facendo tirare un sospiro di sollievo ai contribuenti italiani, già sottoposti all’aumento della pressione fiscale nel 2013, ma per le imprese la bella notizia arriva solo oggi. Dalle prime dichiarazioni del governo dopo il ritiro toscano infatti, pare che l’alleggerimento fiscale dell’IMU riguarderà anche le aziende, oppresse da una crisi del sistema produttivo e creditizio che ha portato nel 2012 alla chiusura di circa 1000 attività al giorno.

Implicazioni politiche

L’IMU, dal momento in cui ha fatto il suo ingresso sul panorama fiscale italiano sostituendo l’ICI, è subito stata al centro di dibattiti e strategie politiche e propagandistiche. E’ stata di Silvio Berlusconi l’idea di proporre la restituzione dell’IMU 2012 in occasione della campagna elettorale delle ultime elezioni politiche. Anche il governo Letta pare essersi reso conto dell’importanza anche politica e non solo fiscale dell’IMU; l’obiettivo del governo è probabilmente quello di far tirare un sospiro di sollievo a famiglie e imprese nel mese di giugno e intanto cercare un accordo di certo complesso che avrà non poche implicazioni di carattere politico.

Questi mesi, da giugno a settembre, rappresentano un vincolo per l’esecutivo che deve trovare un accordo con le altri parti politiche: al momento si lavora per definire l’assetto del provvedimento che sarà all’esame del Consiglio dei Ministri in programma per venerdì. Per il momento, si parla di sospendere la rata dell’IMU di giungo oltre che per le prime abitazioni, per i capannoni delle imprese; niente di certo per quanto riguarda le altre categorie di fabbricati come alberghi e negozi.

I timori dei comuni

Nel testo allo studio del consiglio dei ministri dovranno essere indicate anche le modalità di compensazione per i comuni preoccupati che la perdita del getto fiscale proveniente dall’IMU ricada sulle amministrazioni locali sotto forma di nuove tasse. I comuni perderanno il gettito IMU proveniente dalla prima casa, per quello che riguarda i capannoni e gli altri immobili delle imprese la compensazione dovrebbe arrivare da parte dello Stato. In questa operazione dovrebbe avere un ruolo di spicco anche la Cassa Depositi e prestiti; nonostante le rassicurazioni da parte del governo sul sostegno alle amministrazioni locali i comuni, in attesa di capire da dove arriveranno i soldi non più provenienti dall’IMU, restano preoccupati.

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