Gli editori spagnoli si sono già mossi contro le conseguenze della legge che prevede la "tassa sui link": le visualizzazioni diminuirebbero dell’80%.
In Spagna il rischio che l’utente non possa più informarsi liberamente su internet potrebbe diventare realtà: Google ha annunciato che chiuderà il servizio di Google News spagnolo.
La “tassa sui link” in Spagna prevede un equo compenso - obbligatorio - per la pubblicazione di link, un titolo o una breve citazione di un contenuto da versare direttamente all’editore che l’ha creato.
Il provvedimento è figlio di una nuova legge spagnola che mira a limitare i super poteri del colosso Google, ma che di riflesso farebbe crollare le visualizzazioni dei siti di informazione in Spagna dell’80%.
Ma cosa ne pensano gli editori di tutta la Spagna che vedrebbero chiudersi in faccia la porta attraverso cui passano e arrivano la gran parte degli utenti?
Cosa ne sarà dei loro investimenti pubblicitari basati sulla mole di visitatori?
Abbiamo già parlato della decisione di Google News di chiudere il proprio servizio in Spagna, come risultato di una nuova e discutibile legge sul copyright, analizzando poi i rapporti dello stesso Google con i governi più importanti d’Europa.
Con una mossa che non sorprende nessuno, eccezion fatta per la straordinaria celerità, l’associazione dei giornalisti in Spagna sta ora implorando il governo di cambiare rotta per limitari i grossi danni che seguiranno a questa nuova legge che, come sottolineano gli editori, ferisce l’intera industria giornalistica di Spagna.
The Spain Report spiega:
"L’associazione degli editori di quotidiani spagnoli (AEDE) ha rilasciato una dichiarazione la scorsa notte dicendo che la decisione di Google News non rappresenta semplicemente la chiusura di un servizio a causa della sua posizione dominante sul mercato, ma avrà senza dubbio un impatto negativo sui cittadini e sulle attività spagnole online".
"Data la posizione dominante di Google (che in Spagna controlla quasi tutte le ricerche sul mercato come motore di ricerca più utilizzato), l’AEDE richiede l’intervento delle autorità spagnole, della Comunità Europea e delle autorità garanti della concorrenza, per tutelare efficacemente i diritti dei cittadini e delle imprese ".
Non è chiaro a cosa possa portare questo intervento. L’AEDE non può assolutamente aspettarsi che il governo spagnolo approvi una legge che renda obbligatorio per Google mantenere il suo servizio di Google News, che con i presupposti della "tassa sui link" sarebbe sempre in perdita.
L’unica alternativa praticabile è quella di intraprendere la stessa via della Germania: offrire a Google un accordo speciale che gli permetta di continuare ad offrire il servizio di Google News come sempre e senza dover pagare - il che annullerebbe completamente il senso della nuova legge spagnola sul copyright.
La grande sfida Germania vs. Google rende tutto ancora più surreale.
Secondo il giornale spagnolo ABC, gli editori tedeschi stanno ora chiedendo a Angela Merkel di cambiare approccio e annullare l’accordo speciale con Google News. Questi infatti vorrebbero cambiare in modo radicale il mondo delle testate giornalistiche on-line e guadagnare sull’uso che ne fa Google News: gli editori hanno già chiesto al governo tedesco di copiare la retrograda legge spagnola.
Ancora una volta sembra che l’ossessione di "difendere" il copyright dal male immaginario porti le persone, altrimenti razionali, a perdere la capacità di pensare in modo corretto.
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