Grigliare sul balcone in condominio, quando è possibile?

Ilena D’Errico

27 Giugno 2023 - 12:33

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Ecco quando è possibile grigliare sul balcone in condominio rispettando la legge e senza incorrere in multe o sanzioni.

Grigliare sul balcone in condominio, quando è possibile?

Con il caldo sono in tanti ad apprezzare una grigliata in compagnia, un’occasione per godere della convivialità del cibo e stare all’aria aperta. Ormai il barbecue è una vera tradizione estiva, che con qualche accorgimento riesce a mettere d’accordo tutti, o perlomeno tutti i partecipanti. I fumi e gli odori del barbecue possono invece risultare piuttosto fastidiosi per le altre persone, soprattutto per i vicini di casa. Per motivi organizzativi sono sempre di più le persone che scelgono di grigliare sul balcone, anche per evitare la spesa delle aree attrezzate (ed evitare le sanzioni per i barbecue in zone non consentite). Ma è possibile grigliare sul balcone in condominio?

Chi abita in una casa indipendente è molto libero da questo punto di vista, anche se deve comunque tenere conto delle altre abitazioni vicine per non disturbare altre persone. In un condominio, a maggior ragione, il rischio di infastidire gli altri con fumi e rumori è molto alto. Bisogna poi considerare che la presenza di un regolamento condominiale può limitare moltissimo questo tipo di azioni, vediamo allora quando è possibile grigliare sul balcone in condominio.

Grigliare sul balcone in condominio, cosa prevede la legge

Di regola, grigliare sul balcone in condominio è consentito, purché non si ecceda danneggiando la quiete dei vicini di casa. L’articolo 844 del Codice civile, infatti, stabilisce che non possono essere impedite le immissioni e i rumori provenienti dal fondo vicino, purché non si superi la soglia di normale tollerabilità.

In questo senso la legge fa appello al senso civico dei vicini di casa, invitandoli a trovare delle soluzioni compromissorie efficaci per tutti. Una certa quantità di immissioni, infatti, è del tutto normale e fa parte dell’utilizzo dell’abitazione. Di conseguenza, è chiesto al vicino di sopportare il fumo, gli odori e i rumori di una grigliata, purché non siano eccessivi, cioè superiori alla normale tollerabilità.

La normale tollerabilità non è un concetto statico, bensì dipende da una serie di fattori, in primis l’entità delle immissioni, ma anche la frequenza e gli orari in cui si verificano, oltre degli eventuali danni riportati dal vicino (per esempio in termini di salute e benessere). Così, anche se è lecito grigliare sul balcone bisogna sempre utilizzare il buonsenso, per esempio evitando che eccessive quantità di fumo finiscano dal vicino e riducendo i rumori nelle ore destinate al riposo.

Altrimenti, il vicino potrebbe portare la questione in giudizio e richiedere, oltre alla cessazione delle immissioni, anche un risarcimento danni, per la lesione di diritti costituzionalmente rilevanti. Nell’ipotesi peggiore, se la semplice grigliata sul balcone assume le proporzioni di una festa di quartiere, potrebbe scattare il reato di disturbo alla quiete pubblica, punito con l’arresto fino 3 mesi o l’ammenda fino a 309 euro. La denuncia può avvenire soltanto quando le immissioni arrecano pregiudizio a una grande o indeterminata quantità di persone.

Quando non è possibile grigliare sul balcone in condominio

Anche con il rispetto della misura imposta dal Codice civile, in alcuni casi grigliare sul balcone potrebbe comunque essere vietato e comportare per i trasgressori il pagamento di sostanziose multe. In particolare, tanto il regolamento condominiale quanto le ordinanze comunali possono prevedere delle proibizioni specifiche e più restrittive.

È quindi importante verificare l’eventuale presenza del divieto nel regolamento di condominio, controllando anche la presenza di sanzioni o provvedimenti. Infine, è opportuno accertarsi anche sulle ordinanze del Comune, ricordando che difficilmente sarà vietata la fattispecie specifica.

Per lo più, i divieti si trovano compresi in ordinanze contro l’inquinamento ambientale e la salute pubblica. Un dettaglio a volte ignorato che ha già comportato a diversi cittadini pesanti sanzioni. L’inquilino in affitto, oltretutto, deve verificare il contratto di locazione per un eventuale divieto, che, come per il regolamento condominiale, deve essere specifico e inequivocabile per avere validità.

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