Green pass partite IVA obbligatorio da ottobre: come funziona e chi controlla

Teresa Maddonni

27 Settembre 2021 - 17:28

condividi

Obbligo di green pass per tutte le partite IVA dal prossimo ottobre con il nuovo decreto del governo. Dai commercianti, agli artigiani ai liberi professionisti: regole, chi controlla e sanzioni.

Green pass partite IVA obbligatorio da ottobre: come funziona e chi controlla

Il green pass diventa obbligatorio da ottobre anche per le partite IVA che dal 15 dovranno rispettare le nuove disposizioni introdotte dal decreto n.127 del 21 settembre.

Il decreto estende l’obbligo di green pass sul lavoro in tutti i settori pubblici e privati, anche per lavoratori autonomi, quindi partite IVA come idraulici, elettricisti, ma anche negozianti. Anche studi professionali, colf e badanti che lavorano in famiglia devono necessariamente avere il green pass dal 15 ottobre. Ora per queste categorie arrivano i primi chiarimenti con le FAQ del governo volte a fare luce sui primi dubbi in merito, come per esempio quando un professionista deve presentare il green pass.

L’obbligo di green pass per le partite IVA si accompagna anche a sanzioni per chi non rispetta le regole. Vediamo allora come funziona il green pass per partite IVA e chi controlla.

Green pass partite IVA obbligatorio: come funziona

Il green pass per le partite IVA è obbligatorio dal 15 ottobre e come funziona lo stabilisce il decreto in Gazzetta Ufficiale. Le FAQ governative chiariscono alcuni dubbi, ma si è in attesa di ulteriori e più specifiche linee guida di settore.

Il mondo delle partite IVA e dei lavoratori autonomi è abbastanza variegato contenendo commercianti, artigiani, liberi professionisti come commercialisti e avvocati, o professionisti come idraulici ed elettricisti.

Anche per gli studi professionali vige da metà ottobre l’obbligo di green pass (avvocati, architetti, commercialisti).

Il decreto stabilisce che l’obbligo di green pass si applica “a tutti i soggetti che svolgono, a qualsiasi titolo, la propria attività lavorativa o di formazione o di volontariato nei luoghi di cui al comma 1, anche sulla base di contratti esterni.”

I luoghi cui si riferisce il decreto sono in generale quelli del settore privato e del pubblico. In particolare per il pubblico si applica l’obbligo di green pass a tutti i soggetti, anche partite IVA, che lavorano presso le amministrazioni pubbliche e anche presso:

  • autorità amministrative indipendenti in cui rientrano la Commissione nazionale per la società e la borsa e la Commissione di vigilanza sui fondi pensione, della Banca d’Italia;
  • enti pubblici economici;
  • organi di rilievo costituzionale.

Il green pass per le partite IVA obbligatorio da ottobre pone la questione fondamentale dei controlli e delle sanzioni.

Green pass partite IVA: chi controlla e sanzioni

Se il green pass per le partite IVA diventa obbligatorio da ottobre alla stregua di ciò che accade per tutti i dipendenti privati e pubblici si pone la questione dei controlli e delle sanzioni. Chi controlla?

Per idraulici ed elettricisti potrebbero essere le stesse famiglie che contattano il professionista per dei lavori in casa? La risposta è “no”, e arriva dal governo che scrive nelle FAQ:

I clienti che ricevono in casa un idraulico, un elettricista o un altro tecnico dovranno controllare il green pass?

“No, in quanto non sono datori di lavoro ma stanno acquistando servizi. Resta fermo che è loro facoltà chiedere l’esibizione del green pass.”

Per le partite IVA che hanno contratti esterni con un’azienda del pubblico o del privato il controllo spetta all’azienda stessa secondo le modalità organizzative dalla stessa definite, come conferma anche il governo nelle FAQ. Lo stesso scrive: “Il titolare dell’azienda che opera al suo interno viene controllato dal soggetto individuato per i controlli all’interno dell’azienda.”

Un discorso tuttavia che non calza molto al negoziante, partita IVA, unico lavoratore all’interno della sua attività. Per questo caso specifico che il governo non chiarisce i controlli dovrebbero spettare alle forze dell’ordine.

Poco chiara è la situazione dei liberi professionisti come gli avvocati che in quanto partite IVA con studio hanno l’obbligo di green pass, ma lo stesso non vale in tribunale.

Proprio sui controlli per partite IVA e in particolare sull’obbligo di green pass per gli studi professionali si attendono ulteriori chiarimenti dal momento che queste prime risposte non sembrano sufficienti a soddisfare tutte le domande.

Per quanto invece concerne le sanzioni per le partite IVA con obbligo di green pass che non possiedono la certificazione verde, ma esercitano la professione, queste consistono in una multa che va dai 600 euro fino ai 1.500 euro.

Argomenti

# Lavoro

Iscriviti a Money.it

SONDAGGIO