Che succede se non ho il green pass al lavoro?

Teresa Maddonni

14 Ottobre 2021 - 11:30

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Cosa rischia chi è senza green pass al lavoro? Quando scattano stop dello stipendio e multa? Dal 15 ottobre scatta l’obbligo per tutti i lavoratori privati e pubblici.

Che succede se non ho il green pass al lavoro?

Che succede se non ho il green pass al lavoro? Dal 15 ottobre scatta l’obbligo di green pass su tutti i luoghi di lavoro pubblici e privati e i dipendenti, come anche i datori di lavoro, rischiano multe e sanzioni anche disciplinari. L’obbligo di green pass è stato introdotto con il decreto n.127 del 21 settembre.

È in verità il datore di lavoro, o un suo delegato, come specificano i Dpcm di Draghi e le FAQ del governo aggiornate, a dover controllare il green pass al lavoro e a dover sanzionare gli inadempienti.

Chi non si presenta al lavoro con il green pass rischia la sospensione dello stipendio essendo considerato come assente ingiustificato. Non scatta il licenziamento, ma in alcuni casi è prevista una multa salata.

Vediamo nel dettaglio cosa rischiano dal 15 ottobre i dipendenti pubblici e privati che si presentano al lavoro senza green pass.

Che succede se non ho il green pass al lavoro? Regole per dipendenti pubblici e privati

Il dipendente pubblico o privato che non ha il green pass al lavoro non può prestare servizio dal momento che la mancata esibizione della certificazione verde viene considerata assenza ingiustificata.

Il lavoratore che va al lavoro senza green pass rischia la sospensione dello stipendio dal primo giorno di assenza ingiustificata. Lo stesso in alcuni casi può rischiare anche la multa. Questo vale nella Pubblica amministrazione come anche nel settore privato, ma con qualche differenza tra piccole e grandi aziende.

Nel dettaglio:

  • nelle aziende grandi con più di 15 dipendenti pubbliche e private il dipendente che va al lavoro senza green pass dal primo giorno viene considerato assente ingiustificato, viene sospeso lo stipendio, e quindi lo stesso non può lavorare;
  • nelle aziende piccole con meno di 15 dipendenti dal quinto giorno di assenza ingiustificata scatta la sospensione con la sostituzione del lavoratore per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a 10 giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il predetto termine del 31 dicembre 2021.

Non sarà inoltre versata al dipendente senza green pass, come ha chiarito il governo nelle FAQ, “qualsiasi altra componente della retribuzione, anche di natura previdenziale, avente carattere fisso e continuativo, accessorio o indennitario, previsto per la giornata di lavoro non prestata. I giorni di assenza ingiustificata non concorrono alla maturazione delle ferie e comportano la perdita della relativa anzianità di servizio”.

Multa se non ho il green pass al lavoro: ecco quando

Per il lavoratore che viola l’obbligo di green pass sul lavoro svolgendo comunque le sue mansioni perché sfuggito ai controlli, può scattare una multa che va dai 600 ai 1.500. Vengono anche applicate le sanzioni disciplinari previste dal CCNL di settore.

Anche per chi non effettua i controlli, quindi anche per il datore di lavoro, la multa va dai 400 ai 1.000 euro.

Già per il mondo della scuola le recenti norme in vigore stabiliscono quando scatta la sospensione dal servizio per insegnanti e personale ATA per esempio.

Il decreto del 10 settembre ha poi introdotto l’obbligo di green pass anche per chiunque entri a scuola, compresi lavoratori esterni che fanno riferimento a datori di lavoro privati, oltre a introdurre la vaccinazione obbligatoria per tutti coloro che lavorano nelle RSA.

Per gli inadempienti del green pass a scuola la multa va da 400 a 1.000 euro.

Il datore di lavoro, o un suo delegato, deve procedere ai controlli quindi che possono avvenire, in alternativa e a discrezione dello stesso, in tre modi:

  • all’accesso della struttura;
  • a campione in misura non inferiore al 20% del personale presente in servizio e con un criterio di rotazione;
  • a tappeto.

Il datore di lavoro per esigenze organizzative può anche chiedere che il lavoratore comunichi il possesso o meno del green pass con il giusto anticipo per programmare le attività.

Il governo metterà a disposizione dei datori di lavoro privati e delle amministrazioni pubbliche piattaforme e applicazioni per controllare chi è con o senza green pass, nel rispetto della privacy di ciascun dipendente.

Il green pass al lavoro, lo ricordiamo, si può ottenere:

  • a 15 giorni dalla prima dose di vaccino e fino alla data del richiamo. Dopo la seconda dose e per i successivi 12 mesi;
  • con tampone con esito negativo effettuato entro le 48 ore precedenti. 72 ore in caso di molecolare;
  • se si è guariti dal Covid entro i 6 mesi precedenti.

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