Green pass in azienda obbligatorio: chi controlla?

Teresa Maddonni

22 Settembre 2021 - 17:47

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Come funzionano i controlli del green pass in azienda e a chi spettano? A stabilirlo il decreto in Gazzetta che introduce l’obbligo di certificazione verde per tutti i lavoratori pubblici e privati.

Green pass in azienda obbligatorio: chi controlla?

L’obbligo di green pass arriva anche in azienda e quindi fondamentale risulta la questione dei controlli. A chi spettano i controlli dei green pass nelle aziende private in cui è obbligatorio? Come funzionano?

Il nuovo decreto del governo n.127/2021 approvato in Consiglio dei Ministri lo scorso 16 settembre e in Gazzetta Ufficiale dal 21, stabilisce che il green pass sia esteso a tutti i lavoratori privati e ai dipendenti pubblici. Lo stesso testo fa riferimento anche ai controlli introducendo le sanzioni per gli inadempienti. Vediamo chi e come controlla il green pass in azienda.

Green pass in azienda obbligatorio: chi controlla

I controlli del green pass in azienda è obbligatorio dal 15 ottobre con il nuovo decreto e devono essere assicurati dal datore di lavoro. Entro quella data quindi gli stessi devono definire le modalità di organizzazione delle verifiche anche a campione, prevedendo prioritariamente, dove possibile, che i controlli siano effettuati al momento dell’accesso in azienda.

Con atto formale i datori di lavoro devono anche individuare i soggetti incaricati dell’accertamento delle violazioni dell’obbligo di green pass in azienda.

“Le verifiche delle certificazioni verdi COVID-19 sono effettuate con le modalità indicate dal decreto del Presidente del Consiglio dei ministri adottato ai sensi dell’articolo 9, comma 10.”

I datori di lavoro possono quindi utilizzare la app VerificaC19 che permette di scannerizzare il QR code del green pass.

I controlli del green pass in azienda quindi potrebbero avvenire con scanner o con personale addetto alla verifica designato dai vertici aziendali.

Per le grandi aziende infatti si potrebbe pensare a totem all’ingresso che scannerizzano il QR code del green pass come avviene già in molti luoghi dove è previsto l’accesso con la certificazione verde.

Per le piccole aziende potrebbe essere previsto un responsabile adibito ai controlli dei green pass dei dipendenti. Tutti i controlli però avverranno, indipendentemente da come si intenderà procedere, nel rispetto della privacy dei dipendenti.

Il sistema di scannerizzazione e controllo del green pass infatti non rivelerà l’elemento che ne determina il possesso ovvero se per vaccino, tampone o guarigione da Covid.

Diversa è la condizione invece dei dipendenti pubblici per i quali è previsto l’obbligo di green pass. Infatti nella PA potrebbe essere introdotta la app sviluppata da Sogei per il Miur e operativa per le scuole dal 13 settembre. Una app che facilita e velocizza i controlli, ma che risulta difficile da applicare a tutte le singole amministrazioni pubbliche. In ogni caso il decreto in GU stabilisce quanto segue:

“Il Presidente del Consiglio dei ministri, su proposta dei Ministri per la pubblica amministrazione e della salute, può adottare linee guida per la omogenea definizione delle modalità organizzative di cui al primo periodo. Per le regioni e gli enti locali le predette linee guida, ove adottate, sono definite d’intesa con la Conferenza unificata di cui all’articolo 8 del decreto legislativo 28 agosto 1997, n. 281.”

Per il settore pubblico quindi si è in attesa di linee guida.

Green pass in azienda: controlli e sanzioni

In azienda i lavoratori saranno così soggetti a controlli con l’obbligo di green pass, ma anche eventualmente a sanzioni.

Il mancato possesso del green pass viene considerato assenza ingiustificata. In questo caso:

  • scatta la sospensione dello stipendio;
  • per le aziende con meno di 15 dipendenti dopo il quinto giorno di assenza ingiustificata il datore di lavoro può sospendere il lavoratore senza green pass per la durata corrispondente a quella del contratto di lavoro stipulato per la sostituzione, comunque per un periodo non superiore a 10 giorni, rinnovabili per una sola volta, e non oltre il 31 dicembre 2021 termine dello stato di emergenza.

Il lavoratore senza green pass non può lavorare e non riceve lo stipendio, ma mantiene il posto di lavoro e non sono previste conseguenze disciplinari.

Per chi entra in azienda senza green pass è prevista anche una sanzione pecuniaria. La multa va:

  • da 600 euro a 1.500 euro per i lavoratori;
  • da 400 euro a 1.000 euro per chi non effettua i controlli.

Ricordiamo che il green pass si ottiene:

  • a 15 giorni dalla prima dose di vaccino e fino alla data del richiamo. Dopo la seconda dose e vale per i successivi 12 mesi;
  • con tampone negativo effettuato entro le 48 ore precedenti (stanno per diventare 72 per il molecolare);
  • se si è guariti dal Covid entro i 6 mesi precedenti.

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